lunedì 15 agosto 2016

i tre atteggiamenti

A questo punto desidero illustrare pi`u dettagliatamente i tre atteggiamenti a cui ho accennato
nel primo capitolo e che svolgono una funzione di sostegno al metodo della forza
creatrice dei pensieri e della corretta respirazione.

1. Considerare positivamente tutte le cose.
2. Non dimenticarsi di ringraziare.
3. Non brontolare.

Con l’aiuto di queste tre attitudini mentali possiamo esprimere adeguatamente la nostra
natura positiva e la nostra essenza caratterizzata dalla volont`a di crescere. Naturalmente
il giusto uso della mente non si limita a questi tre punti: ce ne sono molti altri, ma
sottolineo in particolare questi tre perch´e sono fondamentali e di facile applicazione nella
vita quotidiana.

1. Considerare positivamente tutte le cose: dato che negli ultimi tempi si `e parlato
molto dell’importanza del pensiero positivo, non occorre aggiungere altro. `E dimostrato
che i pensieri positivi si ripercuotono anche sulla salute fisica, per esempio
rafforzando il sistema immunitario. Questa attitudine mentale non `e quindi una regola
per condurre una vita migliore (in senso morale o religioso), bens`ı un elemento
valido e importante per mantenere la salute psicofisica.
Abbiamo quindi un atteggiamento positivo di fondo e siamo disposti a vedere e cogliere
l’occasione in tutte le situazioni e le circostanze che si verificano. Questo non
significa affatto non avere nessun senso della realt`a o vedere tutto rosa. Al contrario,
invece di focalizzarci sul negativo e sulle difficolt`a, prendiamo in considerazione
entrambi gli aspetti, riuscendo cos`ı a riconoscere le nostre potenzialit`a.
Per esempio, se siamo malati, si manifestano dei fenomeni collaterali negativi, non
siamo pi`u in grado di lavorare e la situazione finanziaria diventa pesante. Ma ogni
medaglia ha due facce e in occasione di una malattia ci si pu`o accorgere della
gentilezza degli altri, accettarne l’aiuto e imparare ad apprezzarlo.
E invece di cadere nello schema di pensiero negativo che ci fa dire Sto cos`ı male,
tendiamo a pensare positivamente: Ce la far`o, o meglio ancora: Il problema `e
gi`a risolto, creando cos`ı la base per un superamento attivo del problema.

2. Non dimenticarsi di ringraziare: la gratitudine pu`o essere un sentimento basilare
ed `e quindi importante non dimenticarsene. L’energia segue l’attenzione: quando
siamo coscienti della gratitudine, emaniamo delle vibrazioni corrispondenti e ne attraiamo
di analoghe. Ci`o significa che tenderanno a verificarsi sempre pi`u situazioni per le quali essere grati.
A certe persone manca un atteggiamento di fondo positivo e devono dirigere la loro
attenzione sulle cose per cui possono provare gratitudine, per quanto piccole esse
siano. Pu`o anche esserci chi sostiene che nella sua vita non ci sia proprio niente per
cui essere grato, ma in realt`a lo si pu`o gi`a essere per il solo fatto di vivere.
Non `e solo in virt`u delle nostre forze che siamo vivi: siamo mantenuti in vita grazie
all’aiuto e alla benevolenza della nostra famiglia e delle altre persone che fanno
parte del nostro ambiente, grazie alla generosit`a della natura e alla saggezza dell’energia
inesauribile e invisibile dell’universo. Per questo, anche se non ci fosse
davvero nient’altro, dobbiamo mostrarci riconoscenti verso questi esseri che ci aiutano
a restare in vita. Manifestiamo dunque la nostra riconoscenza a tutto ci`o che ci
accade, a partire dal miracolo della nostra vita. O riteniamo forse che si tratti di un
caso non degno di gratitudine? Gi`a adottando questo nuovo atteggiamento la nostra
disposizione di spirito cambia completamente.

3. Non brontolare: se invece di essere grati troviamo sempre da ridire su tutto, finiamo
per emanare questi pensieri e sensazioni negativi sotto forma di vibrazioni
che attirano solo avvenimenti di cui lamentarci. Pensieri del tipo: Mi trovo
in difficolt`a, Questo per`o non mi piace, Non ce la faccio, `E fatica sprecata,
`E pesanteo `E faticosoe via dicendo, attirano situazioni difficili,
sgradevoli, pesanti e faticose.
Piangiamo perch´e siamo tristi, perlomeno cos`ı crediamo. Ma in realt`a `e vero il
contrario: diventiamo tristi perch´e piangiamo. Quando qualcuno ci provoca verbalmente,
rispondiamo con un insulto, anche se non sarebbe difficile tacere e lasciarsi
scivolare addosso quelle parole. Reagendo, invece, fomentiamo il fuoco
della collera.
Da un lato `e importante evitare di brontolare e cercare di tenere sotto controllo l’impulso
a farlo nella vita di ogni giorno; dall’altro `e meglio esprimere il disappunto e
sentirsi poi sollevati, piuttosto che ingoiare la rabbia.
Quando si ha qualcosa di cui lamentarsi, non si dovrebbe tenerselo dentro e brontolare
fra s´e e s´e, ma dar voce al proprio disagio. Non appena abbiamo espresso la
nostra rabbia dovremmo dimenticarla. Una buona cosa `e saper ridere delle proprie
preoccupazioni.




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