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I BLOCCHI NELLA GOLA

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  Sono i nostri annosi problemi, non vocalizzati. Quando sentiamo la voce di una persona ma non la vediamo, istintivamente, cerchiamo di immaginarcela: è vecchia o giovane, è buona o cattiva? - Una voce forte può creare l'immagine di una persona dominante, sicura di se. Ma spesso con tale mezzo le persone cercano soltanto di attirare l'attenzione. Le persone davvero sicure di se raramente parlano con una voce forte, e se lo fanno, lo fanno nelle giuste circostanze. - Una voce calma e sicura e una buona dizione: è una persona che possiede l'autodisciplina, che sa come presentarsi. Può avere una certa teatralità e artificialità. - Una parlata veloce, forte: è una persone energica e reattiva, ma spesso prima parla e dopo pensa. - Una parlata lenta: è una persona che non ha fretta, è incline all'analisi. - Le parole "si mangiano": è una persona che non sa come esprimere i pensieri, è timida o è stanca. Non è mai uno leader. La nostra voce proviene dalla gola; ed è...

I MIRACOLI DI GESU'

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La tradizione cristiana, secondo i Vangeli del Nuovo Testamento, presenta i miracoli di Gesù non tanto come frutto di una "tecnica" nel senso moderno del termine, ma come manifestazioni del potere divino, della fede e della volontà di Dio. Tuttavia, possiamo analizzare alcuni elementi ricorrenti nei racconti evangelici per capire come si svolgevano:: 1. Fede come condizione essenziale Gesù spesso sottolineava che la fede era necessaria per ricevere un miracolo: "La tua fede ti ha salvato" (Marco 5,34) "Sia fatto a voi secondo la vostra fede" (Matteo 9,29) 2. Parola e autorità Gesù compiva molti miracoli semplicemente parlando con autorità: "Alzati e cammina" (Luca 5,24) "Taci, calmati!" al mare in tempesta (Marco 4,39) "Lazzaro, vieni fuori!" (Giovanni 11,43) 3. Gesto simbolico o fisico A volte Gesù usava gesti simbolici: Spalmare fango sugli occhi del cieco (Giovanni 9,6) Toccare i malati o prenderli per mano (Marco 1,41; Ma...

A COSA SERVONO LE PROVE?

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  “Attraverso le prove noi impariamo le lezioni della vita. Le prove non sono fatte per distruggerci: sono fatte per sviluppare il nostro potere. Esse fanno parte della naturale legge dell’evoluzione e sono necessarie per noi, per avanzare da un livello più basso ad uno superiore.  Tu sei molto più forte di tutte le tue prove. Se non lo capisci adesso, dovrai capirlo più tardi.Dio ti ha dato il potere di controllare la tua mente e il tuo corpo e così liberarti dai dolori e dai dispiaceri. Non dire mai “sono finito”. Non inquinare la tua mente pensando che se cammini un po’ di più ti sforzerai troppo o che se non puoi avere un certo tipo di cibo soffrirai, e così via.” “Non permettere mai alla tua mente di ospitare pensieri di malattia o di limitazione: vedrai che il tuo corpo cambierà in meglio. Ricorda che la mente è il potere che governa questo corpo, quindi se la mente è debole anche il corpo diventa debole. Non intristirti o preoccuparti di nulla. Se rafforzi la tua mente ...

l’Arte di Fermare il Mondo.

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 -Ricordati di te di fronte a qualunque emozione.  - “Ma io non voglio più queste emozioni di paura. Il mio scopo è uscirne!”  -Questa è un’impresa senza speranza. La paura che rifiuti torna all’attacco in maniera subdola, anche di notte. Prende la forma di ansia, attacchi di panico, depressione, insonnia, aggressività... Non puoi rifiutare la  paura, ma puoi dare energia a ciò che da questa paura non è toccato. L’Io Assoluto è colui che accoglie la paura... perché non la teme! Quest’atto di accoglienza priva di energia la paura stessa e la costringe a trasmutarsi. Allora la paura diviene Gioia.  -“Che differenza c’è fra l’Io comune e l’Io Assoluto?” -Semplice... l’Io normale – quello che la gente chiama ego – non esiste e non è mai esistito. Solitamente le persone forniscono una consistenza unitaria a un mucchio di pensieri, emozioni, convinzioni, ricordi... giusto  per credersi “qualcuno”. Ma è qualcuno solo chi possiede un vero Io, e per giungere a posse...

NON ESSERE UN CERCATORE DI CREPE

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«Cerca di non essere un cercatore di crepe.» «Un cercatore di crepe? In che senso?» domandai incuriosito. «È colui che cerca sempre la crepa nel muro, colui che cerca il negativo nel positivo, colui che vede sempre qualcosa che non va, ovvero il brutto nel bello. Questi sono i cercatori di crepe: persone la cui unica preoccupazione è trovare sempre un riscontro negativo. Vedere la vita in questo modo non è altro che farsi del male. C’è così tanta bellezza intorno a noi. Dobbiamo solo riconoscerla, allora la vita ci sorprenderà» (𝒹𝒶𝓁 𝓁𝒾𝒷𝓇ℴ_ 𝘐𝘭 𝘷𝘪𝘭𝘭𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘮𝘰𝘯𝘢𝘤𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 ) Transurfing Advanced L'Arte di scegliersi la propria realtà Francesco Giacovazzo Compralo su il Giardino dei Libri

Dov'è la tua forza vitale?

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Sutra e storie antiche per una verità quanto mai contemporanea in un testo leggero e divertente Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 261 Shiva dice: Dopo aver conquistato gli attaccamenti in modo permanente, si raggiunge una saggezza spontanea. Solo quando gli attaccamenti sono completamente conquistati la vittoria è completa. Qual è il significato dell’attaccamento? È l’atteggiamento: “Non posso vivere senza gli altri, l’altro è il centro della mia vita”. Devi aver letto la favola per bambini in cui c’è un re la cui forza vitale è racchiusa in un uccello, un pappagallo o uno storno. È impossibile uccidere il re. Un proiettile passerà attraverso il suo corpo e il re rimarrà vivo. La freccia perforerà il suo cuore, ma il re non morirà. Puoi avvelenarlo, ma non sarà ucciso. Devi trovare l’uccello in cui è nascosta la sua forza vitale. Uccidi l’uccello e il re morirà. Queste favole sono molto significative, anche gli adulti farebbero bene a comprenderle. Attaccamento signifi...

Il modo più potente per manifestare

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 Il modo più potente per manifestare ciò che desideri non è sperare che arrivi, non è ripeterlo cento volte come un mantra, ma vivere come se fosse già accaduto.   Smetti di aspettare. Perché l’attesa è un segnale silenzioso che dice all’universo: “non ce l’ho ancora”. E ciò che vibra come mancanza… si allontana.   Ricorda un momento in cui volevi qualcosa e poi lo hai ottenuto. Come ti senti ora, pensando a quell’esperienza? Non la stai aspettando. Non hai bisogno che accada. Perché è già parte di te.   Porta quella stessa sensazione nel tuo desiderio attuale. Non più come qualcosa che “verrà”, ma come qualcosa che “è stato già realizzato”, come un ricordo vivido che appartiene al tuo presente.    Chiediti con sincerità: “Sto ancora aspettando? Oppure mi sento già lì, già dentro?”   Quando potrai dire sinceramente: “Non deve arrivare… perché è già qui,” allora avrai smesso di cercare. E proprio lì… la realtà cambierà. Francesco     ...