SECONDA LEZIONE DI MAGIA: IMPARIAMO A NON PETTINARE LO SPECCHIO

Ogni volta che ci accade qualcosa di antipatico sbraitiamo contro il destino o contro qualcosa che non sappiamo bene neanche che cos’è, ma sbraitiamo comunque perché con qualcosa o qualcuno ce la dobbiamo pur prendere!

E’ difficile comprendere che la realtà che è fuori di noi, e che compone gli eventi della nostra vita, è solo la riflessione di ciò che sta dentro di noi.

Per riflessione non si intende ovviamente una considerazione, ma l’azione di rispecchiare, la realtà esterna è Energia, un’essenza senza cervello, senza mente, senza alcuna possibilità di ragionamento, non contiene la fortuna, ne la sfortuna, essa rispecchia.

Fa solo questo. Ma capperi! lo fa bene!

Cosa rispecchia? è fatta di vibrazioni e rispecchia vibrazioni, e noi, durante ogni intenzione, ogni pensiero, ogni emozione che creiamo per nostra scelta, sprigioniamo vibrazioni, e sono quelle che saranno rispecchiate e ci torneranno indietro.

E’ tremendamente stupido prendersela con qualcos’altro che non sia noi stessi, perché tutto dipende da noi.

Quando le cose della nostra vita non vanno per il giusto verso è completamente inutile domandarsi quando finirà, arrovellarsi cercando la motivazione, darsi un gran d’affare per cambiare le cose.

Dobbiamo imparare a guardare dentro di noi e cercare di scoprire cosa non va. Probabilmente siamo negativi, rabbiosi, stressati, stiamo vivendo una vita che non ci piace, siamo scontenti del nostro lavoro, non sopportiamo più il marito o la moglie, frequentiamo persone che ci appesantiscono, vorremmo fare tante cose che ci piacciono ma i doveri ce lo impediscono, abbiamo dei sensi di colpa, ricordiamo continuamente il passato con tutte le sue sofferenze.

Ma la natura è perfetta, essa continua imperterrita a rispecchiare le nostre emozioni, ciò che sentiamo nel nostro profondo, non ciò che facciamo, per cui possiamo smuovere mari e monti, ma se dentro di noi c’è la convinzione di non farcela, nulla cambierà, è su quella che dobbiamo lavorare, solo quando svaniranno la preoccupazioni, il riflesso dello specchio magico si concretizzerà in una realtà di gioia, di benessere e abbondanza.

Osservando l’esterno noi guardiamo l’interno, tutto ciò che vediamo accadere intorno a noi è il riflesso di ciò che è nel nostro inconscio, ci vuole coraggio per ammettere che ciò che abbiamo visto corrisponde al nostro essere, ma la nostra natura ci fa un regalone mostrandocelo, guardiamo cosa accade fuori di noi e vedremo il nostro inconscio celato, leggeremo il libro della fiaba da tradurre, la favola della nostra vita.

Ci vuole molta umiltà per accettarlo, perché vedremo il manifestarsi di emozioni e situazioni molto brutte, come la rabbia, il rancore, l’odio, il disappunto, il giudizio, l’invidia, la gelosia, la povertà, la crudeltà, l’ignoranza, il disfacimento, la rovina ecc. e dovremo essere tanto onesti con noi stessi da accettare che quei mostriciattoli sono dentro di noi.

Non è facile.

Se vedi un uomo picchiare un cane non pensi immediatamente “Ho visto la violenza, quindi quella violenza è dentro di me, in qualche modo mi appartiene“, piuttosto pensiamo “Guarda che stronzo! lo farei a lui!”.

Se ci capita di vedere due che litigano per strada, non pensiamo “caspita dentro di me c’è la rabbia, l’aggressività“, piuttosto pensiamo che quella cosa non ci riguarda affatto.

Allo stesso modo se vediamo dei bambini che giocano e ridono felici, li guardiamo sorridendo perché l’immagine è piacevole, ma non siamo consapevoli che quell’allegria, quella gioia, sono dentro di noi.

Prendiamo consapevolezza di tutto questo, osservarsi, conoscersi, avere un contatto con il proprio inconscio, significa centrarsi, significa smettere di essere vittime delle proprie emozioni non gestite, che hanno il potere di farci piangere o ridere o di farci venire l’ansia senza che noi lo si abbia ordinato. Non occorre fare altro, solo l’osservazione basta a capovolgere le cose.

Quando ci prepariamo per uscire e ci specchiamo in casa per verificare di essere ordinati, vediamo la nostra immagine, e inaspettatamente ci accorgiamo di aver dimenticato di pettinarci, su chi o che cosa agiamo? se la nostra immagine non ci piace cambiamo lo specchio? pettiniamo lui? no, come afferma lo scrittore David Icke, agiamo su di noi, perché se pettinassimo lo specchio non otterremo lo scopo.

Pettiniamo noi stessi e l’immagine allo specchio cambia.

Così è per lo specchio magico dell’Energia che ci vibra intorno, è inutile recriminare su tutto ciò che ci va storto, che non apprezziamo, che ci fa sentire sfortunati, prendersela con la vita, desiderare che cambi, è come prendersela con lo specchio, ogni volta che vediamo qualcosa che non va fuori, dobbiamo cambiare dentro, dobbiamo agire sulla nostra coscienza, sarà solo allora che la realtà rispecchierà ciò che di bello abbiamo in noi. Allora le cose fluiranno in altro modo, tutto si faciliterà, la positività ci verrà incontro, vedremo solo bellezza.

Quindi al lavoro gente, e mi raccomando…IMPARIAMO A NON PETTINARE LO SPECCHIO.


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