da “pensare al finale” a “pensare dal finale”

L'attraversamento del ponte tra il desiderio (il pensare a) e la sua soddisfazione (il e la sua soddisfazione (il pensare da) è fondamentale. Mentalmente dobbiamo spostarci da “pensare al finale” a “pensare dal finale”. La ragione questo non potrebbe mai farlo. Per sua natura essa è limitata all'evidenza dei sensi; ma l'immaginazione, non avendo tale limitazione, può. Il desiderio esiste per essere gratificato nell'attività dell'immaginazione. Attraverso l'immaginazione, l'uomo fugge dalla limitazione dei sensi e dalla schiavitù della ragione. Non esiste ostacolo per l'uomo che può pensare dalla fine. Nulla può fermarlo. Egli crea i mezzi e sviluppa la sua via di fuga dalle limitazioni verso dimore del Signore sempre più grandi. Non importa ciò che lui è stato o che è. Tutto ciò che importa è “che cosa vuole?”. Egli sa che il mondo è una manifestazione dell'attività mentale che va avanti dentro di lui, così si sforza di determinare e controllare i finali dai quali pensa. Nella sua quali pensa. Nella sua immaginazione indulge nel finale, fiducioso che vi indulgerà anche nella carne
NG



 

 

 

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