Aprire la mente
Aprire la mente, e la pratica a occhi aperti
Nella pratica energetica, la cosa più importante e la cosa più difficile non è fare i movimenti, non è sentire o vedere l'energia, né conoscere più esercizi possibili. La cosa più importante e la più difficile é aprire la mente. Il che significa in primo luogo cambiare i nostri processi di pensiero automatici, le nostre più intime convinzioni. La mente e i processi di pensiero automatici sono dei grandi ladri di energia. Se quindi stiamo cercando guarigione, un livello di coscienza più alto, o stiamo cercando di risolvere un problema, dice il Zhineng Qigong, dobbiamo imparare ad aprire la mente:
Lentamente dovremmo sciogliere attaccamenti, fissazioni, convinzioni, osservando in presenza i processi di pensiero disfunzionali e rimpiazzandoli con altri più funzionali. Connetterci con l'energia universale sempre a disposizione, anche e soprattutto durante la vita quotidiana è la cosiddetta pratica a occhi aperti, quella che si fa fuori dalla pratica formale. Si tratta principalmente di sospendere gradualmente il giudizio su ciò che è positivo e ciò che è negativo, quando accade qualcosa lì fuori e agganciarci al 'campo' piuttosto che alla mente giudicante, o come dice Michael Brown dovremmo imparare a 'rispondere' agli eventi e non a reagire trascinati dalla sfocatura. E' questo costante reagire agli eventi esterni e il rimuginarci sopra che ci ruba il Qi e ci impedisce di accedere a livelli superiori di pratica, di benessere fisico, e di coscienza. Questo, a detta di tutti i nostri maestri di Zhineng Qigong è uno dei motivi per cui o non otteniamo risultati dalla pratica, o lì otteniamo molto lentamente. E per me questo è il motivo per cui la vita non cambia: facciamo ore di pratica e infiniti seminari per poi tornare nella vita quotidiana a ripetere SEMPRE gli stessi pattern.
Aprire la mente significa allora abbandonare gradualmente l'identificazione col personaggio, malato, sofferente, vittima, ferito dal mondo e dai propri simili, rinunciare alle storie che ci raccontiamo e rimpiazzarle con informazioni differenti. Significa rinunciare a i problemi speciali e alle loro definizioni e dedicarsi alla coltivazione del proprio spazio psichico. Significa coltivare una consapevolezza equanime, equilibrata, centrata. E ciò che occorre per farlo è 'accorgersi' , essere presenti ai propri processi di pensiero e impedirgli di prendersi tutto lo spazio, ogni giorno. Come diceva Lester Levenson: è solo un pensiero, e puoi lasciarlo andare.
Significa anche che dobbiamo praticamente rinunciare a tutto ciò che pensiamo di sapere, e questo non è sempre un facile sacrificio.
Hunyuan Ling Tong (non c'è nulla che l'energia non possa fare)
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