Come uscire dalla propria zona di comfort per avere successo
Avrete forse già sentito parlare del concetto di zona di comfort. Questa viene definita come una condizione nella quale una persona agisce in uno stato per così dire neutro, senza ansia, utilizzando un numero limitato di comportamenti per garantire un livello costante di prestazioni, di solito senza un senso di rischio.
Come ovvio, tutte le persone tendono, per istinto, a rimanere il più spesso possibile all’interno della propria zona di comfort, e difficilmente ne escono. Perché al suo interno si vive tranquilli, non si hanno paure e ci si muove in un territorio conosciuto.
Eppure, è molto importante che questa zona di comfort non diventi l’unico spazio in cui tutte le proprie attività vengono relegate. Altrimenti, sempre più ogni cambiamento, anche minimo, verrà visto come una cosa negativa, un problema e non un’opportunità. Si avrà paura di andare oltre, di superare il confine della zona di comfort, perché al di fuori di essa è difficile prevedere le conseguenze di certe azioni o comportamenti magari non usuali per la propria routine..
Come detto, restare all’interno della zona di comfort è naturale, per tutti. Tendiamo ad evitare tutte le novità eccessive e le situazioni che potrebbero farci mettere in discussione perché in questi casi abbiamo un minor controllo sugli eventi, essendo fuori dalla nostra “normalità”, e temiamo di commettere errori, di soffrire, di fallire.
Ma è essenziale non lasciarsi intrappolare all’interno della zona di comfort e tentare di andare oltre, col risultato a lungo andare di espandere la zona di comfort stessa.
Come espresso in una celebre frase di William Shed: “Le barche nel porto sono al sicuro, ma non per questo sono state costruite“.
Subito al di fuori della zona di comfort vi è un’altra zona, detta zona di apprendimento, nella quale ci troviamo in una situazione di cui non abbiamo una conoscenza completa ma in cui troviamo qualche ragione per entrarvi ed apprendere. Per entrare in questa zona serve coraggio e forza di volontà, essendo comunque esterna alla zona di comfort, ma rappresenta un’opportunità di crescita e miglioramento.
Per crescere ed apprendere è necessario uscire dalla propria zona di comfort, affrontando le paure, il disagio ed eventuali rischi di fallimento. Ricordiamo che anche i fallimenti possono portare insegnamenti; analizzando errori ed insuccessi si è in grado di apprendere e migliorare per il futuro.
Vi è poi un’altra zona ancora più esterna, la zona di stress o di panico, in cui ci troviamo in una situazione totalmente estranea alla zona di comfort, in cui tutto ci fa paura ed il disagio diventa troppo grande ed incontrollabile. In questa zona non può avvenire apprendimento poiché la paura e la frustrazione ci bloccano completamente.
Guardandoci intorno possiamo trovare una miriade di casi di persone che, pur avendo capacità molto superiori a tante persone di successo, non riescono a raggiungere gli stessi traguardi perché preferiscono stare al sicuro all’interno della propria zona di comfort, piuttosto che esplorare l’esterno, tentare nuove strade, assumersi dei rischi.
In una parola, bisogna essere proattivi. Non bisogna lasciarsi spaventare dall’idea del cambiamento e, anzi, affrontarlo con atteggiamento positivo. È importante mettersi in gioco perché così è possibile apprendere ed ampliare le proprie conoscenze. Il cambiamento deve essere visto come un’opportunità, non come un pericolo
Come ovvio, tutte le persone tendono, per istinto, a rimanere il più spesso possibile all’interno della propria zona di comfort, e difficilmente ne escono. Perché al suo interno si vive tranquilli, non si hanno paure e ci si muove in un territorio conosciuto.
Eppure, è molto importante che questa zona di comfort non diventi l’unico spazio in cui tutte le proprie attività vengono relegate. Altrimenti, sempre più ogni cambiamento, anche minimo, verrà visto come una cosa negativa, un problema e non un’opportunità. Si avrà paura di andare oltre, di superare il confine della zona di comfort, perché al di fuori di essa è difficile prevedere le conseguenze di certe azioni o comportamenti magari non usuali per la propria routine..
Come detto, restare all’interno della zona di comfort è naturale, per tutti. Tendiamo ad evitare tutte le novità eccessive e le situazioni che potrebbero farci mettere in discussione perché in questi casi abbiamo un minor controllo sugli eventi, essendo fuori dalla nostra “normalità”, e temiamo di commettere errori, di soffrire, di fallire.
Ma è essenziale non lasciarsi intrappolare all’interno della zona di comfort e tentare di andare oltre, col risultato a lungo andare di espandere la zona di comfort stessa.
Come espresso in una celebre frase di William Shed: “Le barche nel porto sono al sicuro, ma non per questo sono state costruite“.
Subito al di fuori della zona di comfort vi è un’altra zona, detta zona di apprendimento, nella quale ci troviamo in una situazione di cui non abbiamo una conoscenza completa ma in cui troviamo qualche ragione per entrarvi ed apprendere. Per entrare in questa zona serve coraggio e forza di volontà, essendo comunque esterna alla zona di comfort, ma rappresenta un’opportunità di crescita e miglioramento.
Per crescere ed apprendere è necessario uscire dalla propria zona di comfort, affrontando le paure, il disagio ed eventuali rischi di fallimento. Ricordiamo che anche i fallimenti possono portare insegnamenti; analizzando errori ed insuccessi si è in grado di apprendere e migliorare per il futuro.
Vi è poi un’altra zona ancora più esterna, la zona di stress o di panico, in cui ci troviamo in una situazione totalmente estranea alla zona di comfort, in cui tutto ci fa paura ed il disagio diventa troppo grande ed incontrollabile. In questa zona non può avvenire apprendimento poiché la paura e la frustrazione ci bloccano completamente.
Guardandoci intorno possiamo trovare una miriade di casi di persone che, pur avendo capacità molto superiori a tante persone di successo, non riescono a raggiungere gli stessi traguardi perché preferiscono stare al sicuro all’interno della propria zona di comfort, piuttosto che esplorare l’esterno, tentare nuove strade, assumersi dei rischi.
In una parola, bisogna essere proattivi. Non bisogna lasciarsi spaventare dall’idea del cambiamento e, anzi, affrontarlo con atteggiamento positivo. È importante mettersi in gioco perché così è possibile apprendere ed ampliare le proprie conoscenze. Il cambiamento deve essere visto come un’opportunità, non come un pericolo
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John Wood (membro dell’Advisory Board della Clinton Global Initiative, nominato Young Global Leader dal World Economic Forum, fondatore e presidente esecutivo di Room to Read, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata a combattere la povertà nel mondo attraverso il potere dell’istruzione) basandosi sulla propria esperienza personale ha stabilito alcuni fattori chiave per uscire dalla propria zona di comfort.
Innanzitutto bisogna avere una visione chiara dell’obiettivo che si vuole raggiungere e focalizzarsi su di esso. Quando questo sarà ben definito nella propria mente, sarà più facile renderlo comprensibile anche all’esterno.
Secondo, gli obiettivi audaci attraggono persone audaci. Infatti, quando si fissa un obiettivo ardito, molte persone possono negare il loro appoggio o la loro approvazione. Al contempo, però, ci sarà chi offrirà il proprio sostegno perché sarà stato in grado di vedere altrettanto chiaramente l’obiettivo prefissato. Queste persone, insieme, costituiranno la squadra vincente in grado di sostenere e dirigere il cambiamento.
Il terzo fattore è sicuramente uno dei più importanti: non aver mai paura di chiedere aiuto. Tanto più è grande l’obiettivo che si intende raggiungere, tanto più serviranno competenze di vario tipo, impossibili da trovare concentrate tutte in un’unica persona. Diventa quindi fondamentale saper chiedere. La collaborazione porta al raggiungimento dei risultati. Ogni persona possiede uno o più talenti, ed è l’unione tra di essi che determina il successo di un’intera organizzazione e il raggiungimento dei risultati prefissati.
Quarto, mai farsi abbattere dai piccoli fallimenti. Se le persone si facessero tutte influenzare dai rifiuti e dalle “porte in faccia” che ricevono spesso durante il loro percorso, nessuno riuscirebbe mai ad arrivare al successo. Basta chiedere a qualsiasi persona che abbia raggiunto dei traguardi importanti, tutti nel loro percorso hanno avuto dei no e tutti hanno fallito prima di riuscire.
Quinto, fidarsi del proprio istinto. Generalmente i leader sono costretti a prendere decisioni in tempi molto ridotti, nonostante le informazioni limitate ed i segnali spesso contraddittori. Perciò, essi hanno spesso la necessità di dover analizzare le situazioni e definirne i rischi possibili. Essi cercano di razionalizzare tutto per prendere delle decisioni, ma spesso poi si deve passare dalla razionalità all’istinto. Secondo John Wood, nel momento in cui la persona smette di analizzare tutte le informazioni in proprio possesso, non esiste alcuna analisi del rischio migliore del proprio istinto.
Chiunque oggi voglia ottenere dei risultati, in qualsiasi ambito, deve avere la voglia ma anche il coraggio di andare oltre i propri limiti. L’economia, la cultura, le tecnologie, evolvono continuamente e per poter essere sempre al passo con queste evoluzioni occorre predisporsi al cambiamento e, quindi, ad un apprendimento continuo, per acquisire nuove competenze. Ognuno dovrebbe quindi sentire un’esigenza di crescita, mettendo in discussione le sicurezze acquisite.
Abbiamo capito, quindi, che uscire dalla zona di comfort significa uscire dai propri schemi mentali e comportamentali. È importante, allora, cercare di sviluppare nuove abitudini, gradatamente e senza forzature, e sperimentare nuovi modi di affrontare i problemi e le situazioni che ci si pongono davanti.
Ma come si può innescare un processo che ci porti ad ottenere quanto detto sopra, facendoci uscire dalla nostra zona di comfort? Alcuni piccoli consigli possono tornare utili nella vita quotidiana.
Intanto, cambiate le vostre abitudini. Trovate un modo diverso di svolgere le azioni che sei abituato a fare. Per esempio, se vi vestite sempre cominciando dai pantaloni, indossate prima la camicia o maglietta, se indossate prima la scarpa sinistra, da domani cominciate dalla destra e così via con le tante piccole abitudini che avete.
Svolgete ogni giorno un’attività diversa, a cui non siete abituati, anche piccole cose. Per esempio, cambiate strada per andare a lavoro e così via.
Utilizzate dei sinonimi per le parole che usate più frequentemente, formate le frasi in maniera diversa. Ovvero, pur esprimendo gli stessi concetti, fatelo diversificandone la forma, variando il linguaggio.
Già con questi piccoli accorgimenti imparerete a eliminare le vecchie abitudini e a crearne di nuove, in un processo continuo di rinnovamento. Cioè, riuscirete ad uscire dalla vostra zona di comfort e ad allargarla in maniera naturale. Acquisterete flessibilità mentale e vi abituerete a raggiungere gli stessi obiettivi seguendo strade sempre diverse e, quindi, a trovare diverse soluzioni per lo stesso problema. E tutto questo porterà certamente grandi benefici nella vostra vita.
E ora prendete carta e penna e rispondete a queste domande:
Cosa farete oggi per uscire dalla vostra zona di comfort?
Cosa farete la prossima settimana?
Cosa farete il prossimo anno?
Provate questo semplice esercizio ed allenatevi ogni giorno, pian piano, ad uscire dalla vostra zona di comfort. Potreste ottenere grandi cose, in ambito personale e professionale.
John Wood (membro dell’Advisory Board della Clinton Global Initiative, nominato Young Global Leader dal World Economic Forum, fondatore e presidente esecutivo di Room to Read, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata a combattere la povertà nel mondo attraverso il potere dell’istruzione) basandosi sulla propria esperienza personale ha stabilito alcuni fattori chiave per uscire dalla propria zona di comfort.
Innanzitutto bisogna avere una visione chiara dell’obiettivo che si vuole raggiungere e focalizzarsi su di esso. Quando questo sarà ben definito nella propria mente, sarà più facile renderlo comprensibile anche all’esterno.
Secondo, gli obiettivi audaci attraggono persone audaci. Infatti, quando si fissa un obiettivo ardito, molte persone possono negare il loro appoggio o la loro approvazione. Al contempo, però, ci sarà chi offrirà il proprio sostegno perché sarà stato in grado di vedere altrettanto chiaramente l’obiettivo prefissato. Queste persone, insieme, costituiranno la squadra vincente in grado di sostenere e dirigere il cambiamento.
Il terzo fattore è sicuramente uno dei più importanti: non aver mai paura di chiedere aiuto. Tanto più è grande l’obiettivo che si intende raggiungere, tanto più serviranno competenze di vario tipo, impossibili da trovare concentrate tutte in un’unica persona. Diventa quindi fondamentale saper chiedere. La collaborazione porta al raggiungimento dei risultati. Ogni persona possiede uno o più talenti, ed è l’unione tra di essi che determina il successo di un’intera organizzazione e il raggiungimento dei risultati prefissati.
Quarto, mai farsi abbattere dai piccoli fallimenti. Se le persone si facessero tutte influenzare dai rifiuti e dalle “porte in faccia” che ricevono spesso durante il loro percorso, nessuno riuscirebbe mai ad arrivare al successo. Basta chiedere a qualsiasi persona che abbia raggiunto dei traguardi importanti, tutti nel loro percorso hanno avuto dei no e tutti hanno fallito prima di riuscire.
Quinto, fidarsi del proprio istinto. Generalmente i leader sono costretti a prendere decisioni in tempi molto ridotti, nonostante le informazioni limitate ed i segnali spesso contraddittori. Perciò, essi hanno spesso la necessità di dover analizzare le situazioni e definirne i rischi possibili. Essi cercano di razionalizzare tutto per prendere delle decisioni, ma spesso poi si deve passare dalla razionalità all’istinto. Secondo John Wood, nel momento in cui la persona smette di analizzare tutte le informazioni in proprio possesso, non esiste alcuna analisi del rischio migliore del proprio istinto.
Chiunque oggi voglia ottenere dei risultati, in qualsiasi ambito, deve avere la voglia ma anche il coraggio di andare oltre i propri limiti. L’economia, la cultura, le tecnologie, evolvono continuamente e per poter essere sempre al passo con queste evoluzioni occorre predisporsi al cambiamento e, quindi, ad un apprendimento continuo, per acquisire nuove competenze. Ognuno dovrebbe quindi sentire un’esigenza di crescita, mettendo in discussione le sicurezze acquisite.
Abbiamo capito, quindi, che uscire dalla zona di comfort significa uscire dai propri schemi mentali e comportamentali. È importante, allora, cercare di sviluppare nuove abitudini, gradatamente e senza forzature, e sperimentare nuovi modi di affrontare i problemi e le situazioni che ci si pongono davanti.
Ma come si può innescare un processo che ci porti ad ottenere quanto detto sopra, facendoci uscire dalla nostra zona di comfort? Alcuni piccoli consigli possono tornare utili nella vita quotidiana.
Intanto, cambiate le vostre abitudini. Trovate un modo diverso di svolgere le azioni che sei abituato a fare. Per esempio, se vi vestite sempre cominciando dai pantaloni, indossate prima la camicia o maglietta, se indossate prima la scarpa sinistra, da domani cominciate dalla destra e così via con le tante piccole abitudini che avete.
Svolgete ogni giorno un’attività diversa, a cui non siete abituati, anche piccole cose. Per esempio, cambiate strada per andare a lavoro e così via.
Utilizzate dei sinonimi per le parole che usate più frequentemente, formate le frasi in maniera diversa. Ovvero, pur esprimendo gli stessi concetti, fatelo diversificandone la forma, variando il linguaggio.
Già con questi piccoli accorgimenti imparerete a eliminare le vecchie abitudini e a crearne di nuove, in un processo continuo di rinnovamento. Cioè, riuscirete ad uscire dalla vostra zona di comfort e ad allargarla in maniera naturale. Acquisterete flessibilità mentale e vi abituerete a raggiungere gli stessi obiettivi seguendo strade sempre diverse e, quindi, a trovare diverse soluzioni per lo stesso problema. E tutto questo porterà certamente grandi benefici nella vostra vita.
E ora prendete carta e penna e rispondete a queste domande:
Cosa farete oggi per uscire dalla vostra zona di comfort?
Cosa farete la prossima settimana?
Cosa farete il prossimo anno?
Provate questo semplice esercizio ed allenatevi ogni giorno, pian piano, ad uscire dalla vostra zona di comfort. Potreste ottenere grandi cose, in ambito personale e professionale.
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