"Io sono il figlio del Momento!"

"Io sono il figlio del Momento!"
Disse Draco Daatson. Fu la prima frase che pronunciò una volta tornato dal suo isolamento durato per tre anni. La prima frase dopo tre anni di meditazioni. Se fossi in te impiegherei qualche ora del mio tempo per rifletterci sopra. Poco dopo avrebbe fondato la setta dei Senza Sonno, alla quale avevano atteso per tre anni accampati ai piedi della montagna.
La Fedeltà a quell'epoca era tenuta piuttosto in considerazione...

Mentre passeggiavamo sul piazzale davanti alla Basilica di Superga - un posto dove ci recavamo spesso, in quanto lei lo riteneva particolarmente "forte" sul piano energetico - avevo chiesto a Victoria Ignis consigli sulla mia situazione lavorativa.

I discorsi di Draco Daatson erano un continuo invito a travalicare il tempo, ad annullare l'effetto venefico di Cronos sull'essere umano. <<io preparo guerrieri senza tempo, perchè un guerriero che vive nel Momento è un guerriero senza paure. Solo di uno così posso fidarmi>> Soleva dire.

"Ok, ma io non ti ho chiesto un consiglio pratico sul mio lavoro. Faccio un mestiere che non mi piace, che non mi soddisfa, che mi rende ogni giorno più depresso; non credo che la risposta si trovi in una filosofia sul tempo"

L'esistenza è una tua invenzione, e come tale dipende solo da te; consciamente o inconsciamente tu disegni le situazioni della tua vita.
Le masse brulicanti immerse nel sonno restano vittime del Caso, dell'accidente - come diceva il tuo amato Gurdjieff - perchè l'essere umano che non sa e non controlla cosa accade al suo interno, nel suo essere, non può modificare volontariamente la sua realtà. Crea anch'egli la sua esistenza - perchè questa legge è uguale per tutti - ma non lo fa attivamente, si accontenta di subire passivamente la recita allestita dai contenuti del suo subconscio.

Invece l''Eroe, il semidio - l'uomo sveglio - possiede una missione che puntualmente realizza, e nessuno gli si può opporre. La conquista di un Destino individuale e la fuga delle leggi meccaniche cui sottostanno le masse rappresenta l'autentico Percorso dell'Eroe.

"Non è vero. L'esistenza non può essere una mia invenzione! - Mi ribellai. - Una società che impedisce ai giovani di trovare sbocchi lavorativi non convenzionali, non è certo una mia invenzione. E' tutto il Sistema che non funziona. Le banche, i grandi finanzieri, le multinazionali che brevettano le sementi, la grande distribuzioni, la mafia di Stato.. è tutto marcio."

Il Sistema è perfetto così com'è. L'unico che deve cambiare sei tu!
Esci dal tumultuoso torrente degli eventi e prendine il controllo.
Sii donatore di fumi. Nell'accusare il Sistema del tuo fallimento lo stai idolatrando, gli stai assegnando i poteri di un Dio, ti inginocchi ai suoi piedi, ti pieghi al suo volere, ne diventi schiavo.
In altre parole: stai facendo il suo gioco, ne sei complice. Dare la colpa per quanto ti accade a qualcuno che non sei tu, significa trasferire la Forza da te a lui.
La svolta consiste nell'attribuirti ogni responsabilità per ogni evento che ti coinvolge, bello o brutto che sia.

Il Sistema è tarato sul livello di coscienza delle masse. Il cibo, la medicina, le leggi, l'istruzione... tutto è pensato per gestire la coscienza di massa.
Il Sistema è perfetto, così come l'Universo è perfetto.
La responsabilità di uscire dal Sistema è solo tua, si trova interamente nelle tue mani, non in quelle del Sistema. Ma se vuoi essere libero devi esserlo rispetto ai tuoi stessi meccanismi interiori, non rispetto a qualcuno che si trova là fuori. Là fuori sono solo le tue proiezioni, i tuoi sogni, i tuoi incubi.
Non c'è guerra più santa di quella condotta verso i propri meccanismi limitanti. Una guerra silenziosa, fatta di autosservazione... una partita a scacchi con se stessi.

Se tu sei infelice a causa del Sistema, allora il Sistema è più forte di te; e se è più forte di te non puoi vincerlo. Quando cominci a sentire nella carne che sei interamente tu la causa di tutto ciò che avviene nella tua vita, allora tu diventi più forte del Sistema e decidi della tua felicità indipendentemente da come esso è strutturato in un dato periodo storico.

Ero senza parole. Un FuocoFisso di informazioni - e, soprattutto, di vibrazioni ad alta frequenza - mi stava investendo fino a diventare insostenibile. Ma Victoria Ignis non aveva ancora finito:

Abbandona la descrizione rovesciata del mondo che viene inculcata sin da tenera età nei cuccioli appartenenti alle masse del pianeta. La causa è all'interno e l'effetto è all'esterno, non viceversa. Non stai male perchè il mondo è brutto, ma il mondo sembra brutto perchè tu stai male.

Il Sistema di cui sei Schiavo vuole fortemente che tu continui a lamentarti di lui e se tu iniziassi a combatterlo sarebbe ancora più contento. Nel lamentarti gli riconosci potere. La lamentela è la preghiera che gli rivolgi tutti i giorni, nel lamentarti lo stai pregando come si prega un idolo.

La questione da questo punto di vista davvero non l'avevo mai considerata...

Non c'è danno più grave per la tua anima che lasciar dipendere la tua felicità da qualcun'altro che non sei tu.
Sentenziò.

Divieni Re e un Regno ti sarà dato. La regalità dell'anima precede, non segue, l'attribuzione di un Regno. Se non hai niente è perchè non sei nessuno, perchè non sei ancora interiormente integro, centrato nell'Istante presente. Vivi nel passato e nel futuro e questo disperde la tua Forza, il tuo Vril.

L'uomo ignorante ragiona al contrario: crede di non essere nessuno perchè non possiede niente, e pensa di poter avviare alla sua nullità interiore cominciando a possedere qualcosa (una macchina, una casa, una laurea, un lavoro rispettabile, un amore...).
Ma si inganna: se non è nessuno, resterà nessuno anche dopo l'acquisizione di oggetti esterni o il raggiungimento di traguardi.
Se non è nessuno, prima o poi perderà tutto ciò che ha accumulato.

C'è un modo per affrancarsi dalla servitù. Sii incorruttibile. Sii integro.
In altri termini, non sottostare alla corruzione del tempo come usano le masse inconsapevoli. Non lasciare che la tua coscienza si spappoli schiacciata tra passato e futuro. Gli unici ostacoli che incontri sono quelli che stai edificando tu ogni giorno della tua vita, prigioniero dell'eterno ritorno.
Distaccati dalla tiepidezza rassicurante della moltitudine e capovolgi di 360 gradi la tua prospettiva.

Quando Victoria Ignis procedeva a quella velocità non riuscivo a starle dietro, mi girava la testa. Non solo la mente, ma il mio stesso corpo non poteva più reggerla.
"Basta!"
Gridai. Tanto che alcuni turisti si voltarono a guardarci. Mi portai una mano sul Cuore: il mio petto stava letteralmente bruciando.
Victoria Ignis fece un rapito dietrofront e scomparve tra la gente che si trovava nel piazzale.
Ero di nuovo solo. Peggio: ero rimasto con me stesso.
Salvatore Brizzi


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