Sta a voi scegliere quale programma o file aprire
Accendete il computer o il portatile e guardate lo schermo. Lo schermo è come la vostra vita: contiene diverse icone che rappresentano file e programmi che potete aprire. Queste icone si trovano sul desktop, lo schermo principale, e vi fanno accedere a dei sottolivelli.
Simbolicamente, sono le opzioni che avete in ogni momento, i tanti mondi esperienziali a cui potete accedere. Sta a voi scegliere quale programma o file aprire. Dietro alle vostre scelte ci sono delle ragioni, anch'esse frutto di una vostra scelta.
Ora, non aprite ancora nessun file o programma, ma muovete il cursore sopra alle icone. Il cursore rappresenta l'attenzione, lo strumento che utilizzate per attivare qualcosa. L'attenzione sceglie una realtà di cui volete fare esperienza.
Continuando a muovere il cursore sopra alle icone vi vengono i primi dubbi. Cosa dovrei aprire? Cosa mi piacerebbe? Cosa è importante? Cosa succede quando apro questo? Posso chiuderlo dopo averlo aperto?
Le persone si fanno queste domande quando scelgono o creano la loro realtà. Se cliccate su un'opzione una sola volta, il file non si apre, ma diventa scuro, viene evidenziato. Questa fase rappresenta la focalizzazione dell'attenzione. Con un doppio click, invece, il file si apre. Ma facciamo un passo indietro.
Nel processo di creazione della realtà le persone normalmente non arrivano a cliccare due volte, né tanto meno a utilizzare il file. Spesso non arrivano neanche a cliccare una sola volta. Non sono consapevoli di poter scegliere su quale file focalizzarsi, quale realtà attivare. Alcuni non sanno neanche che esiste più di un programma!
E chi finalmente ha scoperto che ci sono anche altre opzioni, tantissime in effetti, si blocca perché non sa quale aprire, pensa: «Non so cosa voglio».
Giusto per capire, muovete il cursore sullo schermo come uno che non sa cosa vuole, spostandovi di qua e di là senza aprire niente.
Lo schermo rimane inalterato. I pochi che sanno quello che vogliono spesso non hanno il coraggio di aprire il file. Infatti, lo schermo cambierebbe e si attiverebbero finestre per cui non si sentono preparati o che potrebbero disturbare le realtà già aperte.
Ora scegliete un'icona, che nel nostro caso rappresenta quello che volete. Passateci sopra il cursore, ma non cliccate ancora. Questo gesto significa che sapete quello che volete. «Davvero voglio questo?
Se mi concentro su questo, non posso concentrarmi contemporaneamente anche su un'altra cosa. O meglio, potrei, ma ci vuole più impegno. Riuscirò a chiudere il file che ho scelto dopo averlo aperto? Non lo so.
Forse aprirò qualcosa di più facile, un gioco, magari un solitario... per distrarmi un po'. Aprirò una cosa che già conosco, che ho già fatto mille volte, così sono sicuro, mi sento tranquillo. Tolgo il cursore dalla cosa che voglio e torno alla mia distrazione».
Vi dice qualcosa? Molti scelgono di aprire un file noioso che già conoscono, anziché il file che desiderano, se questo è sconosciuto. In realtà, non c'è nulla da temere: così come li avete aperti, potete richiudere i file quando volete.
E una volta chiusi, potete anche riaprirli. Nell'infinito niente va perduto. Non c'è bisogno di attaccarsi a qualcosa, potete recuperare tutto. Potete anche iniziare a percorrere una strada e poi lasciarla perdere. Capite qual è lo spirito?
F. E. Dodson
Simbolicamente, sono le opzioni che avete in ogni momento, i tanti mondi esperienziali a cui potete accedere. Sta a voi scegliere quale programma o file aprire. Dietro alle vostre scelte ci sono delle ragioni, anch'esse frutto di una vostra scelta.
Ora, non aprite ancora nessun file o programma, ma muovete il cursore sopra alle icone. Il cursore rappresenta l'attenzione, lo strumento che utilizzate per attivare qualcosa. L'attenzione sceglie una realtà di cui volete fare esperienza.
Continuando a muovere il cursore sopra alle icone vi vengono i primi dubbi. Cosa dovrei aprire? Cosa mi piacerebbe? Cosa è importante? Cosa succede quando apro questo? Posso chiuderlo dopo averlo aperto?
Le persone si fanno queste domande quando scelgono o creano la loro realtà. Se cliccate su un'opzione una sola volta, il file non si apre, ma diventa scuro, viene evidenziato. Questa fase rappresenta la focalizzazione dell'attenzione. Con un doppio click, invece, il file si apre. Ma facciamo un passo indietro.
Nel processo di creazione della realtà le persone normalmente non arrivano a cliccare due volte, né tanto meno a utilizzare il file. Spesso non arrivano neanche a cliccare una sola volta. Non sono consapevoli di poter scegliere su quale file focalizzarsi, quale realtà attivare. Alcuni non sanno neanche che esiste più di un programma!
E chi finalmente ha scoperto che ci sono anche altre opzioni, tantissime in effetti, si blocca perché non sa quale aprire, pensa: «Non so cosa voglio».
Giusto per capire, muovete il cursore sullo schermo come uno che non sa cosa vuole, spostandovi di qua e di là senza aprire niente.
Lo schermo rimane inalterato. I pochi che sanno quello che vogliono spesso non hanno il coraggio di aprire il file. Infatti, lo schermo cambierebbe e si attiverebbero finestre per cui non si sentono preparati o che potrebbero disturbare le realtà già aperte.
Ora scegliete un'icona, che nel nostro caso rappresenta quello che volete. Passateci sopra il cursore, ma non cliccate ancora. Questo gesto significa che sapete quello che volete. «Davvero voglio questo?
Se mi concentro su questo, non posso concentrarmi contemporaneamente anche su un'altra cosa. O meglio, potrei, ma ci vuole più impegno. Riuscirò a chiudere il file che ho scelto dopo averlo aperto? Non lo so.
Forse aprirò qualcosa di più facile, un gioco, magari un solitario... per distrarmi un po'. Aprirò una cosa che già conosco, che ho già fatto mille volte, così sono sicuro, mi sento tranquillo. Tolgo il cursore dalla cosa che voglio e torno alla mia distrazione».
Vi dice qualcosa? Molti scelgono di aprire un file noioso che già conoscono, anziché il file che desiderano, se questo è sconosciuto. In realtà, non c'è nulla da temere: così come li avete aperti, potete richiudere i file quando volete.
E una volta chiusi, potete anche riaprirli. Nell'infinito niente va perduto. Non c'è bisogno di attaccarsi a qualcosa, potete recuperare tutto. Potete anche iniziare a percorrere una strada e poi lasciarla perdere. Capite qual è lo spirito?
F. E. Dodson
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