sabato 28 marzo 2015

Eliminare le ragnatele dal cervello.

Eliminare le ragnatele dal cervello.
Voi siete ciò che pensate. Ma che cosa pensate? Fino a che punto sono ordinati 1 vostri
processi mentali? Fino a che punto è accurato il vostro pensiero?
Vi sono certe ragnatele mentali che intasano la mente di quasi tutte le persone, anche le più
brillanti e intelligenti. I nostri pensieri possono infatti farsi irretire da queste trappole:
sentimenti, emozioni, passioni, abitudini, credenze e pregiudizi negativi.
Talvolta, siamo schiavi di abitudini indesiderabili, che vorremmo modificare. E, altre volte, ci
viene la tentazione di fare qualcosa di sbagliato. Allora, come un insetto imprigionato nella
tela del ragno, ci dibattiamo per liberarci. La nostra volontà consapevole contrasta con la

nostra fantasia e con la volontà del subconscio. Più lottiamo e più ci facciamo intrappolare.

Certe persone rinunciano perché sperimentano infernali conflitti mentali. Altre, quelle
vincenti, imparano ad attingere dai poteri inconsci grazie alla piena consapevolezza della
coscienza. Questo libro sull'AMP vi insegna a usare i poteri del subconscio.
Un insetto potrebbe non riuscire a evitare la caduta nella tela del ragno e, una volta
intrappolato, sarà incapace di liberarsi. Tutti gli uomini, invece, hanno la possibilità innata di
controllare 1 loro atteggiamenti mentali. Noi possiamo evitare le ragnatele della mente.
Possiamo sbarazzarcene, oppure ripulirci, non appena esse iniziano a crescere. E possiamo
liberarci se cadiamo nel loro tranello. Abbiamo sempre la possibilità di rimanere liberi.
È l'AMP a darci la possibilità di pensare con accuratezza. Il pensiero accurato (o
ponderatezza) è uno dei 17 princìpi del successo su cui abbiamo messo l'accento nel
capitolo precedente.

Ma noi non agiamo solo in base alla razionalità.
Le nostre azioni sono basate sul buon senso, che è il risultato di qualcosa di superiore alla
semplice ragione. Esso dipende da abitudini di pensiero e azione, da intuizioni, esperienze e
altri influssi, per esempio le inclinazioni naturali e le interferenze socioambientali.
Una delle ragnatele che offuscano il nostro modo di pensare è la presunzione secondo cui
agiamo solo in base alla ragione, mentre ogni nostro atto cosciente dipende da ciò che
vogliamo fare. Noi assumiamo decisioni. Quando ragioniamo, abbiamo la tendenza a trarre
conclusioni favorevoli ai forti impulsi interiori del subconscio. A tale inclinazione soggiacciono
tutti, perfino i più grandi pensatori e filosofi.
Nel 31 a.C. viveva, in una città sul Mare Egeo, un filosofo greco che voleva recarsi a
Cartagine. Era un maestro di logica, per cui si mise a riflettere sui motivi a favore del viaggio
e su quelli che lo consigliavano in senso contrario. Per ogni ragione a favore, trovava molte
più ragioni contrarie. Naturalmente, gli sarebbe venuto il mal di mare; la barca era talmente
piccola che una tempesta avrebbe potuto metterlo in pericolo di vita; i pirati, con le loro
rapide imbarcazioni a vela, erano in agguato al largo di Tripoli e non aspettavano altro che i
vascelli dei mercanti per depredarli. Se il filosofo fosse stato catturato dai pirati, lo avrebbero
derubato di tutti i beni e ridotto in schiavitù. La prudenza consigliava di non fare il viaggio.
Ma lui lo fece. Perché? Perché lo voleva.
Nella vita di ciascuno di noi, bisogna che la ragione e le emozioni siano equilibrate, cioè
nessuna delle due dovrebbe mai prendere il sopravvento. Di conseguenza, talora è bene
fare ciò che si vuole anziché ascoltare i timori della ragione. Per quanto attiene a quel
filosofo, fece un bel viaggio e potè tornare a casa sano e salvo.


«Ho imparato che, quando sì deve affrontare una questione che implica un equivoco con gli
altri, occorre iniziare da se stessi. Analizzando la mia disposizione mentale, mi sono accorto
che era negativa. Il problema non dipendeva assolutamente da mia moglie, ma da me!
Facendo i conti con me stesso, ho scoperto di non aver più nessun problema con lei»

Napoleon Hill

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