domenica 6 marzo 2016

la tecnica delle diapositive.


«Io so perfettamente quello che voglio. Voglio vivere per me
stessa, avere una casa mia, viaggiare, occuparmi del mio sviluppo
personale, studiare lingue straniere eccetera. Non voglio
avere un progetto mio, foss’anche preferito. In altre parole, la
fonte per il raggiungimento del mio fine deve diventare un’eredità
o una rendita. Faccio bene a lavorare solo con la diapositiva
del fine dove vivo virtualmente nella mia casa e guido
la mia macchina? O devo creare una diapositiva in cui mi
vedo firmare dei documenti per l’ottenimento di un’eredità?».

La diapositiva deve contenere la scena del fine raggiunto,
cioè: una casa di proprietà, i viaggi, eccetera. La firma dei documenti
per l’ottenimento di un’eredità non è un fine ma un
mezzo. Non deve programmare il mezzo di raggiungimento del
fine se non è sicura di quale possa essere. In che modo il suo fine
verrà raggiunto, non è affar suo. Affare della ragione è focalizzare
l’attenzione sulla diapositiva del fine, diversamente il processo
potrà solo venir frenato. Se manterrà fermamente l’attenzione su
una scena in cui lei si sta deliziando di ogni tipo di bene, dopo
un po’ di tempo si aprirà la porta giusta, cioè il cammino che
porta al fine. Di che porta si tratti, non si sa. Ma essa si aprirà
solo nel caso in cui, trovandosi in questa tappa, lei si permetterà
di non sapere e di non pensare a questo. Si goda con maggior
piacere l’ammirazione della diapositiva del fine. Quando final-
mente la porta si aprirà, l’anima e la ragione dovranno arrivare
a un accordo, concordare che il mezzo vada bene. E quando

l’accordo verrà raggiunto, tutto andrà nel migliore dei modi.

VADIM ZELAND
Scardinare il sistema tecnogeno

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