brani tratti da Evideon

L’atto finale della comprensione equivale all’atto iniziale ma vissuto al contrario. All’inizio fu la separazione ed alla fine è l’unione. Questa volta però la Coscienza ha fatto l’esperienza del duale e sa cosa rappresenta l’unificazione delle parti: essa rappresenta la fine di un percorso, il raggiungimento di un obiettivo,il ritrovarsi e scoprirsi cambiati nella consapevolezza del proprio Sé. Scopre che la sofferenza della solitudine è propria della parte che è stata separata dal Tutto, mentre il Tutto non sente separazione. Ciò si comprende nel raggiungimento della unione ma non ci può essere comprensione dell’unione se prima non ci sia stata la comprensione della separazione e dunque non esiste l’errore iniziale della separazione perché non esiste mai nessun errore: L’essenza del non-errore pervade dunque l’universo. Ora, la Triade può riunirsi in una Coscienza Consapevole, abbattendo le barriere interne all’essere umano, la parte femminile del Sè può unirsi a quella maschile, rendendo il rapporto tra maschio e femmina, fonte di amore trascendentale, fonte dell’energia necessaria per ottenere il processo di fusione e divenire Uno. Per evitare misinterpretazioni della parola “amore” dobbiamo soffermarci sul fatto che questa parola non ha nulla a che vedere con l’amore tra parenti o con il coniuge o per una pianta od un animale od una altra qualsiasi forma di esistenza. Non ha altresì nulla a che vedere con la sessualità: nulla che possa far ricordare l’Heros o l’Agape dei miti greci cioè amore erotico di un uomo per una donna o l’amore che gli dei avrebbero per l’uomo. I due tipi di amore sono legati infatti ad una idealizzazione inesistente di una necessità. Heros è la necessita che un uomo ha di essere amato da un altro essere essendone, per definizione, ricambiato. Agape è l’amore che, sempre per definizione, dio rivolge alle sue creature, senza volere niente in cambio. Nel primo caso si scopre che Heros è qualcosa che si da solo per aiutare se stessi a vivere poiché se non viene ricambiato non ha ragione di esistere e non è assolutamente gratuito. Esso è una necessita che l’uomo maschera rivolgendo al partner i suoi evidenti interessi ma nascondendo i suoi guadagni. Sarebbe come dire “ti amo perché tu mi possa amare”. Nell’universo virtuale e duale l’altro, sei tu, e dunque amando l’altro, ami in fin dei conti, te stesso, sotto una altra forma. Il secondo tipo di amore è una colossale fregatura da parte degli dei che fanno finta di amarti, facendoti credere che stiano colmando il tuo bisogno di non essere solo ma, quella solitudine, l’hanno creata loro stessi quando hanno staccato dalla coscienza, anima, mente e spirito. Hanno dunque creato un bisogno inesistente e lo hanno poi fintamente colmato, creando anche in questo caso, un rapporto di dipendenza e di sudditanza. L’amore trascendente a cui noi ci riferiamo in questa sede è un amore che non è basato sulla sudditanza ma sull’equilibrio delle parti. Esse si riconoscono come parti di un unico essere. Nell’atto d’amore che può compiersi senza alcun rituale, poiché può essere incarnato da qualsiasi atto, dal cogliere un fiore, al toccare un albero od un altro essere vivente, dal guardare l’altro mentre lui non vede, dall’essere rapiti dall’estasi nell’osservazione contemplativa dell’altro, qualsiasi cosa esso rappresenti, al sentirsi pian piano, compenetrare, al di la di spazio e tempo, assaporando l’unità e ricordando l’unicità. Ed in quel momento perdere totalmente coscienza di spazio, tempo ed energia. La perdita della coscienza dei 3 parametri del virtuale, conducono ad assumere la comprensione che tutto il virtuale è finto, costruito da noi, voluto da noi, vissuto in noi. L’atto di amore trascendente ci fa comprendere che noi siamo Tutto e che tutto è Uno. Nell’istante in cui la parte femminile dell’universo si unisce a quella maschile, non solo si abbatte la penultima barriera del duale primordiale ma la realtà virtuale e quella reale divengono Uno, azzerando la distanza tra mappa e territorio, arrivando ad ottenere la totale comprensione del Sé Cosmico. Al di fuori di spazio e tempo, che non esistono più, la Coscienza Consapevole, rinasce da se stessa a nuova vita: il matrimonio alchemico fra creatore e creato, fra realtà reale e virtuale, fa comprendere, al Sé universale, che Egli è ciò che si prova quando si ottiene: è dunque amore trascendente. E’ su questa base Egli può decidere di continuare ad essere chi E,’ potendo ora giocare con se stesso, con la sua stessa creazione. Il risultato di questo passo, che può essere rappresentato da un atto di morfogenesi, di una crisalide da cui esce una farfalla, produce il Mondo Felice a cui tutti aspiriamo e che, nell’archetipica lettura della storia dell’Universo, non compare perché ora lo stiamo scrivendo e creando,

Noi, Qui, Adesso….

La morte non esiste Nessuno è solo

Noi siamo dio

La virtualità la creiamo noi

Non esiste il duale Non esistono barriere

Noi siamo amore trascendente


Corrado Malanga






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