come pensiamo, come ci nutriamo, come ci muoviamo.
Ebbene, una delle forme più radicali e potenti di azione è la trasmissione della propria intenzione, del proprio film, senza preoccuparsi di ciò che sta avvenendo intorno.
Di solito vi trovate a guardare passivamente il film che vi è capitato e che gira nella vostra realtà. Più precisamente, qualcuno “ve lo ha introdotto e ve lo ha fatto girare”. È una cosa che accetta- te come dovuta. Guardate lo schermo della realtà e ripetete nei vostri pensieri ciò che lì sta accadendo. Sì, le cose vanno male. Quello che si è compiuto, si è compiuto. E cosa succederà dopo, non è dif- ficile da immaginare: quello e quell’altro. Le peggiori aspettative.
Così reagiscono praticamente tutte le persone perché la maggior parte di noi, per indole e livello, è costituita da rice- vitori, non da trasmettitori. E così si è sempre stati, salvo rare eccezioni, fin dai tempi della nascita della nostra civiltà.
I trasmettitori, creatori e artefici, erano i nostri “dèi”, mentre noi siamo sempre stati ricevitori, ovvero consumatori e postu- lanti. La nostra psiche è interamente sottomessa all’informazio- ne proveniente dall’esterno. Ciò che c’è sullo schermo, ce l’ab- biamo in testa, e non viceversa. Ciò che vediamo, disegniamo.
E ora provate a immaginare un modo completamente di- verso di reazione. Qualcosa vi opprime? In testa si accende una lampadina rossa. Bisogna svegliarsi e attivare il regime di osser- vazione. Poi bisogna passare da un regime di triste ubbidienza alle circostanze e alle condizioni a un regime attivo di trasmis- sione del proprio film.
Vedete: qualcosa si è compiuto e ora avviene “quello e quell’al- tro”. Ma la cosa non vi tocca, non vi preoccupa. Ora, per voi, è tutto il contrario. La realtà tangibile è lo schermo. Il film è là. La realtà è nella vostra testa. Voi inserite intenzionalmente nel vostro proiettore tutt’altro film, la pellicola che serve a voi, e comin- ciate a farla girare. E vi dite: “No, non sta succedendo quello e quell’altro ma questo e quest’altro”. Nel momento in cui la pelli- cola all’esterno e quella all’interno non coincidono, diventate dei trasmettitori. E gradualmente il film che gira all’esterno comincia a conformarsi a quello che gira al vostro interno, dentro di voi.
Per voi non dev’essere importante quello che sta succedendo tutt’intorno. Lo potete osservare con impassibilità, facendovelo passare attraverso ma senza fondervi nello scenario. La realtà passa attravero di voi come se voi esisteste in un’altra dimensio- ne, come uno spettro.
Lo scenario esterno va per conto suo, e la vostra intenzio- ne fa altrettanto. Qualsiasi cosa stia succedendo nello schermo della realtà, continuate a trasmettere ostinatamente e inflessi- bilmente il vostro scenario, il vostro film. Ora non vi fate più guidare dal film esterno, ma formate il vostro film, indipendente.
Certo, la realtà materiale non si sottometterà così plastica- mente come avviene nel sogno lucido. Ma la vostra influenza sul corso degli eventi aumenterà in modo significativo, perché comincerete a interagire con la realtà sui suoi due piani, quello fisico e quello metafisico.
Unica condizione: per questa tecnica bisogna disporre di un livello piuttosto alto di potenziale energetico e di una coscien- za lucida. Servirà avere anche forza di spirito per non prestare attenzione alle circostanze fastidiose, e trasmettere inflessibil-
mente la propria intenzione. Questo è già un grado successivo del Transurfing. Per raggiungere questo nuovo stadio è stato elabo- rato un nuovo approccio: come pensiamo, come ci nutriamo, come ci muoviamo.
L’uomo medio, disallineato dal sistema, non ha praticamente la forza di distogliersi dallo specchio e trasformarsi da ricevitore in trasmettitore. Glielo impediscono il basso potenziale energetico, la coscienza obnubilata e la semplice non conoscenza del principio di trasmissione: giro non il film che vedo, ma quello che voglio vedere.
Se vi porrete il fine di diventare trasmettitori, tutto vi riu- scirà. Ora sapete come fare. Quando il vostro corpo e la vostra coscienza si depureranno, e l’energia scorrerà con flusso potente nel vostro organismo, potrete superare questa barriera e allora per voi tutto sarà diverso: all’esterno, nella realtà, girerà quel film che era stato prodotto con mirata intenzione al vostro interno.
Di solito vi trovate a guardare passivamente il film che vi è capitato e che gira nella vostra realtà. Più precisamente, qualcuno “ve lo ha introdotto e ve lo ha fatto girare”. È una cosa che accetta- te come dovuta. Guardate lo schermo della realtà e ripetete nei vostri pensieri ciò che lì sta accadendo. Sì, le cose vanno male. Quello che si è compiuto, si è compiuto. E cosa succederà dopo, non è dif- ficile da immaginare: quello e quell’altro. Le peggiori aspettative.
Così reagiscono praticamente tutte le persone perché la maggior parte di noi, per indole e livello, è costituita da rice- vitori, non da trasmettitori. E così si è sempre stati, salvo rare eccezioni, fin dai tempi della nascita della nostra civiltà.
I trasmettitori, creatori e artefici, erano i nostri “dèi”, mentre noi siamo sempre stati ricevitori, ovvero consumatori e postu- lanti. La nostra psiche è interamente sottomessa all’informazio- ne proveniente dall’esterno. Ciò che c’è sullo schermo, ce l’ab- biamo in testa, e non viceversa. Ciò che vediamo, disegniamo.
E ora provate a immaginare un modo completamente di- verso di reazione. Qualcosa vi opprime? In testa si accende una lampadina rossa. Bisogna svegliarsi e attivare il regime di osser- vazione. Poi bisogna passare da un regime di triste ubbidienza alle circostanze e alle condizioni a un regime attivo di trasmis- sione del proprio film.
Vedete: qualcosa si è compiuto e ora avviene “quello e quell’al- tro”. Ma la cosa non vi tocca, non vi preoccupa. Ora, per voi, è tutto il contrario. La realtà tangibile è lo schermo. Il film è là. La realtà è nella vostra testa. Voi inserite intenzionalmente nel vostro proiettore tutt’altro film, la pellicola che serve a voi, e comin- ciate a farla girare. E vi dite: “No, non sta succedendo quello e quell’altro ma questo e quest’altro”. Nel momento in cui la pelli- cola all’esterno e quella all’interno non coincidono, diventate dei trasmettitori. E gradualmente il film che gira all’esterno comincia a conformarsi a quello che gira al vostro interno, dentro di voi.
Per voi non dev’essere importante quello che sta succedendo tutt’intorno. Lo potete osservare con impassibilità, facendovelo passare attraverso ma senza fondervi nello scenario. La realtà passa attravero di voi come se voi esisteste in un’altra dimensio- ne, come uno spettro.
Lo scenario esterno va per conto suo, e la vostra intenzio- ne fa altrettanto. Qualsiasi cosa stia succedendo nello schermo della realtà, continuate a trasmettere ostinatamente e inflessi- bilmente il vostro scenario, il vostro film. Ora non vi fate più guidare dal film esterno, ma formate il vostro film, indipendente.
Certo, la realtà materiale non si sottometterà così plastica- mente come avviene nel sogno lucido. Ma la vostra influenza sul corso degli eventi aumenterà in modo significativo, perché comincerete a interagire con la realtà sui suoi due piani, quello fisico e quello metafisico.
Unica condizione: per questa tecnica bisogna disporre di un livello piuttosto alto di potenziale energetico e di una coscien- za lucida. Servirà avere anche forza di spirito per non prestare attenzione alle circostanze fastidiose, e trasmettere inflessibil-
mente la propria intenzione. Questo è già un grado successivo del Transurfing. Per raggiungere questo nuovo stadio è stato elabo- rato un nuovo approccio: come pensiamo, come ci nutriamo, come ci muoviamo.
L’uomo medio, disallineato dal sistema, non ha praticamente la forza di distogliersi dallo specchio e trasformarsi da ricevitore in trasmettitore. Glielo impediscono il basso potenziale energetico, la coscienza obnubilata e la semplice non conoscenza del principio di trasmissione: giro non il film che vedo, ma quello che voglio vedere.
Se vi porrete il fine di diventare trasmettitori, tutto vi riu- scirà. Ora sapete come fare. Quando il vostro corpo e la vostra coscienza si depureranno, e l’energia scorrerà con flusso potente nel vostro organismo, potrete superare questa barriera e allora per voi tutto sarà diverso: all’esterno, nella realtà, girerà quel film che era stato prodotto con mirata intenzione al vostro interno.
Vadim Zeland
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it
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