Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio
In natura tutto tende all’equilibrio. [...]
Siamo abituati al fatto che nella vita i periodi sfortunati si alternino a quelli fortunati, il successo si alterni alla sconfitta. Tutto ciò è manifestazione della legge dell’equilibrio. [...]
L’equilibrio può essere infranto non solo dalle azioni ma anche dai pensieri. E non solo perché a essi conseguono le azioni. Come vi è noto, i pensieri emettono energia. Nel mondo della realizzazione materiale tutto ha sotto di sé una base energetica, e ciò che avviene a livello invisibile si ripercuote sul mondo degli oggetti materiali visibili. [...]
... L’uomo spesso ottiene il risultato direttamente opposto alle sue intenzioni. E non si capisce nel modo più assoluto per- ché succeda così. Per questo si ha la sensazione che agisca qualche inspiegabile forza maligna, una sorta di “legge del contrario”. [...]
... Non mancherete di notare che attorno a voi altre persone raggiungono molto di più, investendo peraltro molte meno forze. [...] Chi non sa riposare, staccare, non sa neppure lavorare.
Arrivati al lavoro, datevi in affitto. Cedete le braccia e la testa, ma non il cuore. Al pendolo del lavoro serve tutta la vostra energia, ma voi siete venuti al mondo non solo per lavorare. [...] Darsi in affitto non significa affatto essere irresponsabili e menefreghisti, ma agire in modo distaccato, evitando di creare potenziali superflui ma al contempo eseguendo puntualmente tutto quanto vi compete. [...]
“L’immersione nel lavoro” è giustificata solo in un unico caso: se il lavoro è il vostro fine. [...] Solo in quest’unico caso il lavoro diventerà il tunnel che vi porterà al successo e in questo ristretto contesto esso diventerà un elemento posi- tivo, giacché riempirà di energia, darà gioia, ispirazione e soddisfazione. [...]
... Lasciatevi prima di tutto andare e perdonatevi tutti i difetti che avete. Se ora come ora non siete in grado di amare voi stessi, cercate almeno di smettere di lottare con voi stessi e accettatevi così come siete. Solo in questo caso l’anima diventerà un’alleata della ragione. Ed essa è un’alleata
molto potente. [...]
Nonostante ciò sembri semplice fino alla banalità, tantissime persone sprecano energie colossali nella lotta contro se stessi e nel tentativo di occultare i propri difetti.
Al pari di titani, dedicano la propria vita a sostenere questo peso; se invece si permettessero di essere se stessi e di togliersi questo peso di dosso, capireb- bero che la loro vita diventerebbe immediatemente molto più semplice e leggera. L’energia verrebbe infatti deviata dalla lotta contro i difetti allo sviluppo dei meriti. [...]
... In base al Transurfing, la vecchia abitudine di mani- festare insoddisfazione per varie sciocchezze ci crea un for- te danno, mentre l’abitudine di rallegrarsi per vari e anche insignificanti motivi è molto conveniente. La conclusione è quindi una sola: occorre sostituire la vecchia abitudine con quella nuova. [...]
... Se veramente è accaduta una disgrazia rispet- to alla quale gioire risulta veramente perverso, si può seguire l’esempio del re Salomone. Egli portava al dito un anello con una iscrizione, rivolta verso l’interno così che nessuno potesse vederla. Quando doveva affrontare una disgrazia o un problema di difficile soluzione egli, rigirando l’anello, leggeva il seguente
motto: “Passerà anche questa”. [...]
Bisogna semplicemente ricordare più spesso a se stessi la propria intenzione. In questo mondo siamo tutti ospiti. Nessuno ha il diritto di giudicare quello che non è stato da lui stesso creato. [...]
Ritorniamo ancora una volta all’esempio della mostra con i quadri che non vi piacciono. Fate come se foste a casa vostra, ma ricordate che siete ospiti. Nessuno ha il diritto di giudicare, ma ognuno ha la libertà di scelta. Al pendolo conviene che voi esprimiate attivamente la vostra insoddisfazione. A voi, invece, conviene semplicemente uscire dalla mostra e sceglierne un’altra. Anticipo la domanda: e se non c’è modo di uscire? Ecco un’altra falsa convinzione insinuata dai pendoli. Questo libro è dedicato proprio ai metodi per liberarsi da queste false limitazioni. [...]
L’idealizzazione del mondo è il rovescio della medaglia dell’insoddisfazione. Le cose vengono viste dipinte di rosa e molto appare migliore di quanto non sia in realtà. Come ormai sapete, quando sembra che da qualche parte ci sia qualcosa che di fatto non c’è, sorge un potenziale superfluo.
Idealizzare significa sopravvalutare, mettere su un piedistallo, venerare, creare idoli. L’amore che crea e governa il mondosi distingue dall’idealizzazione per il fatto che esso, nella sua sostanza, è imperturbabile, impassibile, per quanto paradossale possa suonare quest’affermazione.
L’amore incondizionato è un sentimento senza diritto di possesso, è ammirazione senza adorazione, è un rapporto che non crea legami di dipendenza tra chi ama e l’oggetto del suo amore. Questa semplice formula permette di definire dove finisce il sentimento e comincia l’idealizzazione. [...]
... L’amore genera energia positiva che vi porterà su una corrispondente linea della vita, mentre l’idealizzazione crea un potenziale superfluo che produrrà le forze riequilibratrici finalizzate a eliminarlo. [...]
Se l’amore diventa rapporto di dipendenza, si viene ine- vitabilmente a creare un potenziale superfluo. Il desiderio di avere quello che non avete crea uno “sbalzo di pressione”. I rapporti di dipendenza vengono impostati sulla base di con- dizioni del tipo: «Se tu fai così, allora io faccio colà...». Di esempi se ne possono trovare a iosa: «Se mi ami, devi mol- lare tutto e venire con me in capo al mondo»; «Se non mi sposi, vuol dire che non mi ami»; «Se mi elogi, allora ti sarò amico»; «Se non mi dai la tua paletta, ti caccio via dalla cassa della sabbia» e via dicendo. [...]
La sopravvalutazione è l’attribuzione a una persona di qualità che di fatto non possiede. [...]
Facciamo l’esempio di un giovane romantico e sognatore, che nella sua immaginazione disegna
un ritratto dell’amata come “angelo di pura bellezza”. Nella realtà dei fatti, però, l’amata è una persona- lità prettamente terrestre, amante della baldoria e non affatto incli- ne a condividere i sogni del giovane innamorato. In qualsiasi caso, quando una persona si crea un idolo e lo
eleva su un piedistallo, prima o poi il suo mito verrà sfatato. [...] L’effetto delle forze equilibratrici si manifesta in modo partico- larmente chiaro nei bambini, perché a livello energetico essi sono molto più sensibili degli adulti e si comportano in modo natura- le. Se si elogia oltre misura un bambino, egli incomincerà apposta a fare i capricci. Se poi lo adulerete, incomincerà a disprezzarvi o
come minimo smetterà di rispettarvi. [...]
Il principio migliore nell’educazione e nell’approccio ai bambini (e non solo) per evitare la formazione di potenziali superflui, è quello di rivolgersi a loro come se fossero ospiti, cioè di conside- rarli degni di attenzione, rispetto e libertà di scelta, senza però per questo permettere che se ne approfittino. Il rapporto deve ricalca- re per analogia il concetto che voi stessi non siete più che ospiti in questo mondo. Se accettate le regole del gioco e non esagerate, vi verrà permesso di scegliere tutto quello che il mondo offre. [...]
... Se si desidera raggiungere un reciproco sentimento, occor- re semplicemente amare, e non sforzarsi di essere amati. [...]
... Se riuscirete ad amare senza insistere sul diritto di pos- sesso, i parametri di emissione soddisferanno quelle linee del- la vita dove esiste la reciprocità. Infatti, nell’amore reciproco non ci sono rapporti di dipendenza. Se voi avete già, non c’è motivo di preoccuparsi del diritto di possesso. Immaginate come possono aumentare le vostre chance solo per il fatto che rinunciate al diritto di possesso! Tanto più che l’amore incondizionato si incontra di rado, e ciò è già di per sé un buon motivo di interesse e simpatia nei confronti di chi lo manifesta. Pensate un po’, non vi farebbe piacere essere amati semplicemente così, senza nessun tipo di pretesa? [...]
Se qualcuno ha danneggiato i vostri interessi, egli per primo ha infranto un equilibrio, indi per cui voi risultate non tanto una fonte di potenziale insano, quanto invece un’arma in mano alle forze stabilizzatrici che tendono a restaurare l’equilibrio perduto. Allora il perturbatore della quiete avrà quel che si merita, se gli direte tutto quello che pensate sul suo conto e intraprenderete in giusta misura determinate mosse nei suoi confronti. [...]
... Il senso di giustizia ci porta sempre a condannare gente diversa e ciò finisce per diventare un’abitudine, al punto che molti, con gli anni, si trasformano in accusatori di professione. Nella maggior parte dei casi non avete cognizione delle cause che hanno indotto qualcuno a comportarsi in una determinata maniera. [...]
Non permettetevi mai di disprezzare le altre persone per alcun motivo. è il tipo di condanna più pericoloso giacché, a seguito dell’azione delle forze equlibratrici, potreste ritrovarvi al posto di coloro che disprezzate. Per le forze questo è il modo più diretto e semplice di ristabilire l’armonia perduta.
Disprezzate i poveri e i barboni? Voi stessi potreste perdere soldi e casa, e il bilancio verrebbe così ristabilito. Disprezzate i portatori di handicap? Nessun problema, si verificherà un’infortunio anche per voi. Disprezzate gli alcolizzati e i drogati? Potreste ritrovarvi tranquillamente al loro posto. Infatti, così non si nasce ma si diventa, a causa delle più disparate circostanze della vita. [...]
Non condannate mai i vostri colleghi di lavoro per alcun motivo. Nel migliore dei casi potreste ripetere i loro stessi errori. [...] Se criticate un’altra persona per il semplice fatto che non vi piace com’è vestita, voi per primi vi collocherete sulla scala “buono-cattivo” a un gradino inferiore della persona criticata, giacché emettete energia negativa. Se una persona è orgogliosa dei propri successi o è innamorata di se stessa, non fa niente di male. L’amore verso di sé è autosufficiente, e perciò non dà fastidio ad alcuno. L’equilibrio si infrange solo nel caso in cui a una eccessiva autostima si contrapponga un rapporto sprezzante rispetto alle debolezze, ai difetti o agli scarsi traguardi altrui. In questo caso l’amore di sé diventa amor proprio e la fierezza diventa vanagloria. [...]
... L’aperta manifestazione della propria superiorità non porta a niente, se non al disprezzo di chi vi sta intorno. Confrontando se stesso con gli altri a proprio vantaggio, un individuo ambisce ad autoaffermarsi artificialmente a spese altrui. Tale tendenza dà sempre origine a un potenziale, anche se si trattasse semplicemente di una velata alterigia. L’azione delle forze equilibratrici, in questo caso, si manifesta sempre in forma di botta sul naso. è chiaro che, paragonando se stesso con il mondo circostante, un individuo cerchi di dimostrare il proprio valore. Ma l’autoaffermazione a spese del paragone con gli altri è una illusione, come quando una mosca cerca di aprirsi una strada attraverso il vetro mentre vicino c’è una finestra aperta. [...]
Occorrerà quindi semplicemente smettere di cozzare come una mosca contro il vetro e dirigere
la propria intenzione a incrementare le proprie qualità senza preoccuparsi della propria posizione sulla scala dei valori. Scrollandovi di dosso il peso della preoccupazione ri- spetto all’aumento del valore personale, vi sottrarrete all’azio- ne delle forze equilibratrici, i problemi diventeranno di meno e di conseguenza diventerete più sicuri di voi stessi.
D’altro canto, sarà opportuno evitare qualsivoglia pensiero, seppur minimo, sulla vostra capacità di controllare il mondo circostante. [...]
Il Transurfing permette di scegliersi il proprio destino, senza però per questo toccare gli interessi degli altri. è sicuramente più efficace che muoversi come un carrarmato, superando un ostacolo dietro l’altro. Il destino è veramente nelle vostre ma- ni, ma solo nel senso che vi è permesso di sceglierlo, non di cambiarlo. Agendo dalla posizione di creatori del destino nel senso letterale del termine, molti subiscono delle sconfitte. Nel Transurfing non c’è posto per la lotta, per questo potete traquillamente “seppellire l’ascia di guerra”. [...]
Non pensate che coloro che vi circondano attribuiscano ai vostri difetti l’importanza che gli attribuite voi. In realtà ognuno è preoccupato solo della propria persona, per questo è meglio scrollarsi di dosso questo peso titanico: il potenziale superfluo scomparirà, le forze equilibratrici smetteranno di aggravare la situazione e l’energia che si libererà andrà in dire- zione dello sviluppo delle vostre doti.
Si tratta dunque di rinunciare a lottare contro i difetti, di rinunciare al tentativo di nasconderli e per contro di puntare a compensarli con altre qualità. [...]
Ognuno di noi ha uno scenario che gli è proprio, sarà sufficiente scegliersi il proprio “credo” e vivere in confor- mità a esso. [...]
In qualsivoglia contesto, leader diventano coloro che vi- vono in conformità al proprio credo. Se una persona si è sbarazzata del peso dei potenziali superflui e non ha niente da difendere, è interiormente libera, autosufficiente e più carica di energia. [...]
«Tanto più fortemente si vuole qualcosa, tanto meno la si ot- terrà». Quando volete avere qualcosa troppo fortemente, al punto che siete pronti a giocare tutto su questa carta, create un enorme potenziale superfluo
che infrange l’equilibrio. [...]
Si possono distinguere tre forme di desiderio. La prima è quando un forte deside- rio diventa forte intenzione di avere e agire. In questo caso il desiderio si realizza. Il potenziale del desiderio si dissolve, giacché l’energia va spesa in azione.
La seconda forma è data dal desi- derio ansioso e inerte, che di fatto è potenziale superfluo allo stato puro. Esso è sospeso nel campo energeti- co e nel migliore dei casi consuma l’energia del sofferente, nel peggiore attira i guai più diversi.
La forma più insidiosa è la terza: è il caso di un forte desiderio che si trasforma in dipendenza dall’oggetto del desiderio. [...]
Bisogna rapportarsi alla vita con più semplicità. Non trascu- rare, ma nemmeno abbellire; pensare di meno a come sono le persone, se buone o cattive, e accettare il mondo così com’è, nelle sue ordinarie manifestazioni. [...]
Accettatevi così come siete. Permettetevi il lusso di essere voi stessi. Non esaltate e non sminuite i vostri meriti e i vostri difetti. Aspirate a raggiungere una tranquillità interiore: non siete né importanti, né insignificanti.
Se la vostra situazione dipende fortemente da qualche evento, cercate un’alternativa di riserva. [...]
Non puntate mai su una carta, per quanto sicura essa possa essere! [...]
Il senso dell’umore è, per eccellenza, la negazione dell’importanza, la caricatura dell’importanza. [...]
Non vantatevi mai e in nessuna occasione di nulla, nemmeno di quello che avete giustamente meritato e tantomeno di quello che non avete ancora raggiunto. è controproducente, perché le forze equilibratrici in questo caso agiranno sempre contro di voi. Sentitevi come a casa vostra, ma non dimenticate che siete ospiti. Se vi trovate in armonico equilibrio con i pendoli che vi circondano, cioè oscillate insieme a loro all’unisono, la vostra vità scorrerà tranquillamente e piacevolmente. Siete pratica- mente entrati in risonanza con il mondo circostante, ne ricevete l’energia e senza grande fatica raggiungete i vostri fini. [...] L’unica cosa da evitare sono i movimenti bruschi e non ponderati. Troverete subito la soluzione ottimale, non ap- pena ridimensionerete l’importanza del fatto e vi libererete dall’influenza del pendolo distruttivo che non vi fa vivere tranquilli. [...]
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio da lo spazio delle varianti Vadim Zaland
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it
Siamo abituati al fatto che nella vita i periodi sfortunati si alternino a quelli fortunati, il successo si alterni alla sconfitta. Tutto ciò è manifestazione della legge dell’equilibrio. [...]
L’equilibrio può essere infranto non solo dalle azioni ma anche dai pensieri. E non solo perché a essi conseguono le azioni. Come vi è noto, i pensieri emettono energia. Nel mondo della realizzazione materiale tutto ha sotto di sé una base energetica, e ciò che avviene a livello invisibile si ripercuote sul mondo degli oggetti materiali visibili. [...]
... L’uomo spesso ottiene il risultato direttamente opposto alle sue intenzioni. E non si capisce nel modo più assoluto per- ché succeda così. Per questo si ha la sensazione che agisca qualche inspiegabile forza maligna, una sorta di “legge del contrario”. [...]
... Non mancherete di notare che attorno a voi altre persone raggiungono molto di più, investendo peraltro molte meno forze. [...] Chi non sa riposare, staccare, non sa neppure lavorare.
Arrivati al lavoro, datevi in affitto. Cedete le braccia e la testa, ma non il cuore. Al pendolo del lavoro serve tutta la vostra energia, ma voi siete venuti al mondo non solo per lavorare. [...] Darsi in affitto non significa affatto essere irresponsabili e menefreghisti, ma agire in modo distaccato, evitando di creare potenziali superflui ma al contempo eseguendo puntualmente tutto quanto vi compete. [...]
“L’immersione nel lavoro” è giustificata solo in un unico caso: se il lavoro è il vostro fine. [...] Solo in quest’unico caso il lavoro diventerà il tunnel che vi porterà al successo e in questo ristretto contesto esso diventerà un elemento posi- tivo, giacché riempirà di energia, darà gioia, ispirazione e soddisfazione. [...]
... Lasciatevi prima di tutto andare e perdonatevi tutti i difetti che avete. Se ora come ora non siete in grado di amare voi stessi, cercate almeno di smettere di lottare con voi stessi e accettatevi così come siete. Solo in questo caso l’anima diventerà un’alleata della ragione. Ed essa è un’alleata
molto potente. [...]
Nonostante ciò sembri semplice fino alla banalità, tantissime persone sprecano energie colossali nella lotta contro se stessi e nel tentativo di occultare i propri difetti.
Al pari di titani, dedicano la propria vita a sostenere questo peso; se invece si permettessero di essere se stessi e di togliersi questo peso di dosso, capireb- bero che la loro vita diventerebbe immediatemente molto più semplice e leggera. L’energia verrebbe infatti deviata dalla lotta contro i difetti allo sviluppo dei meriti. [...]
... In base al Transurfing, la vecchia abitudine di mani- festare insoddisfazione per varie sciocchezze ci crea un for- te danno, mentre l’abitudine di rallegrarsi per vari e anche insignificanti motivi è molto conveniente. La conclusione è quindi una sola: occorre sostituire la vecchia abitudine con quella nuova. [...]
... Se veramente è accaduta una disgrazia rispet- to alla quale gioire risulta veramente perverso, si può seguire l’esempio del re Salomone. Egli portava al dito un anello con una iscrizione, rivolta verso l’interno così che nessuno potesse vederla. Quando doveva affrontare una disgrazia o un problema di difficile soluzione egli, rigirando l’anello, leggeva il seguente
motto: “Passerà anche questa”. [...]
Bisogna semplicemente ricordare più spesso a se stessi la propria intenzione. In questo mondo siamo tutti ospiti. Nessuno ha il diritto di giudicare quello che non è stato da lui stesso creato. [...]
Ritorniamo ancora una volta all’esempio della mostra con i quadri che non vi piacciono. Fate come se foste a casa vostra, ma ricordate che siete ospiti. Nessuno ha il diritto di giudicare, ma ognuno ha la libertà di scelta. Al pendolo conviene che voi esprimiate attivamente la vostra insoddisfazione. A voi, invece, conviene semplicemente uscire dalla mostra e sceglierne un’altra. Anticipo la domanda: e se non c’è modo di uscire? Ecco un’altra falsa convinzione insinuata dai pendoli. Questo libro è dedicato proprio ai metodi per liberarsi da queste false limitazioni. [...]
L’idealizzazione del mondo è il rovescio della medaglia dell’insoddisfazione. Le cose vengono viste dipinte di rosa e molto appare migliore di quanto non sia in realtà. Come ormai sapete, quando sembra che da qualche parte ci sia qualcosa che di fatto non c’è, sorge un potenziale superfluo.
Idealizzare significa sopravvalutare, mettere su un piedistallo, venerare, creare idoli. L’amore che crea e governa il mondosi distingue dall’idealizzazione per il fatto che esso, nella sua sostanza, è imperturbabile, impassibile, per quanto paradossale possa suonare quest’affermazione.
L’amore incondizionato è un sentimento senza diritto di possesso, è ammirazione senza adorazione, è un rapporto che non crea legami di dipendenza tra chi ama e l’oggetto del suo amore. Questa semplice formula permette di definire dove finisce il sentimento e comincia l’idealizzazione. [...]
... L’amore genera energia positiva che vi porterà su una corrispondente linea della vita, mentre l’idealizzazione crea un potenziale superfluo che produrrà le forze riequilibratrici finalizzate a eliminarlo. [...]
Se l’amore diventa rapporto di dipendenza, si viene ine- vitabilmente a creare un potenziale superfluo. Il desiderio di avere quello che non avete crea uno “sbalzo di pressione”. I rapporti di dipendenza vengono impostati sulla base di con- dizioni del tipo: «Se tu fai così, allora io faccio colà...». Di esempi se ne possono trovare a iosa: «Se mi ami, devi mol- lare tutto e venire con me in capo al mondo»; «Se non mi sposi, vuol dire che non mi ami»; «Se mi elogi, allora ti sarò amico»; «Se non mi dai la tua paletta, ti caccio via dalla cassa della sabbia» e via dicendo. [...]
La sopravvalutazione è l’attribuzione a una persona di qualità che di fatto non possiede. [...]
Facciamo l’esempio di un giovane romantico e sognatore, che nella sua immaginazione disegna
un ritratto dell’amata come “angelo di pura bellezza”. Nella realtà dei fatti, però, l’amata è una persona- lità prettamente terrestre, amante della baldoria e non affatto incli- ne a condividere i sogni del giovane innamorato. In qualsiasi caso, quando una persona si crea un idolo e lo
eleva su un piedistallo, prima o poi il suo mito verrà sfatato. [...] L’effetto delle forze equilibratrici si manifesta in modo partico- larmente chiaro nei bambini, perché a livello energetico essi sono molto più sensibili degli adulti e si comportano in modo natura- le. Se si elogia oltre misura un bambino, egli incomincerà apposta a fare i capricci. Se poi lo adulerete, incomincerà a disprezzarvi o
come minimo smetterà di rispettarvi. [...]
Il principio migliore nell’educazione e nell’approccio ai bambini (e non solo) per evitare la formazione di potenziali superflui, è quello di rivolgersi a loro come se fossero ospiti, cioè di conside- rarli degni di attenzione, rispetto e libertà di scelta, senza però per questo permettere che se ne approfittino. Il rapporto deve ricalca- re per analogia il concetto che voi stessi non siete più che ospiti in questo mondo. Se accettate le regole del gioco e non esagerate, vi verrà permesso di scegliere tutto quello che il mondo offre. [...]
... Se si desidera raggiungere un reciproco sentimento, occor- re semplicemente amare, e non sforzarsi di essere amati. [...]
... Se riuscirete ad amare senza insistere sul diritto di pos- sesso, i parametri di emissione soddisferanno quelle linee del- la vita dove esiste la reciprocità. Infatti, nell’amore reciproco non ci sono rapporti di dipendenza. Se voi avete già, non c’è motivo di preoccuparsi del diritto di possesso. Immaginate come possono aumentare le vostre chance solo per il fatto che rinunciate al diritto di possesso! Tanto più che l’amore incondizionato si incontra di rado, e ciò è già di per sé un buon motivo di interesse e simpatia nei confronti di chi lo manifesta. Pensate un po’, non vi farebbe piacere essere amati semplicemente così, senza nessun tipo di pretesa? [...]
Se qualcuno ha danneggiato i vostri interessi, egli per primo ha infranto un equilibrio, indi per cui voi risultate non tanto una fonte di potenziale insano, quanto invece un’arma in mano alle forze stabilizzatrici che tendono a restaurare l’equilibrio perduto. Allora il perturbatore della quiete avrà quel che si merita, se gli direte tutto quello che pensate sul suo conto e intraprenderete in giusta misura determinate mosse nei suoi confronti. [...]
... Il senso di giustizia ci porta sempre a condannare gente diversa e ciò finisce per diventare un’abitudine, al punto che molti, con gli anni, si trasformano in accusatori di professione. Nella maggior parte dei casi non avete cognizione delle cause che hanno indotto qualcuno a comportarsi in una determinata maniera. [...]
Non permettetevi mai di disprezzare le altre persone per alcun motivo. è il tipo di condanna più pericoloso giacché, a seguito dell’azione delle forze equlibratrici, potreste ritrovarvi al posto di coloro che disprezzate. Per le forze questo è il modo più diretto e semplice di ristabilire l’armonia perduta.
Disprezzate i poveri e i barboni? Voi stessi potreste perdere soldi e casa, e il bilancio verrebbe così ristabilito. Disprezzate i portatori di handicap? Nessun problema, si verificherà un’infortunio anche per voi. Disprezzate gli alcolizzati e i drogati? Potreste ritrovarvi tranquillamente al loro posto. Infatti, così non si nasce ma si diventa, a causa delle più disparate circostanze della vita. [...]
Non condannate mai i vostri colleghi di lavoro per alcun motivo. Nel migliore dei casi potreste ripetere i loro stessi errori. [...] Se criticate un’altra persona per il semplice fatto che non vi piace com’è vestita, voi per primi vi collocherete sulla scala “buono-cattivo” a un gradino inferiore della persona criticata, giacché emettete energia negativa. Se una persona è orgogliosa dei propri successi o è innamorata di se stessa, non fa niente di male. L’amore verso di sé è autosufficiente, e perciò non dà fastidio ad alcuno. L’equilibrio si infrange solo nel caso in cui a una eccessiva autostima si contrapponga un rapporto sprezzante rispetto alle debolezze, ai difetti o agli scarsi traguardi altrui. In questo caso l’amore di sé diventa amor proprio e la fierezza diventa vanagloria. [...]
... L’aperta manifestazione della propria superiorità non porta a niente, se non al disprezzo di chi vi sta intorno. Confrontando se stesso con gli altri a proprio vantaggio, un individuo ambisce ad autoaffermarsi artificialmente a spese altrui. Tale tendenza dà sempre origine a un potenziale, anche se si trattasse semplicemente di una velata alterigia. L’azione delle forze equilibratrici, in questo caso, si manifesta sempre in forma di botta sul naso. è chiaro che, paragonando se stesso con il mondo circostante, un individuo cerchi di dimostrare il proprio valore. Ma l’autoaffermazione a spese del paragone con gli altri è una illusione, come quando una mosca cerca di aprirsi una strada attraverso il vetro mentre vicino c’è una finestra aperta. [...]
Occorrerà quindi semplicemente smettere di cozzare come una mosca contro il vetro e dirigere
la propria intenzione a incrementare le proprie qualità senza preoccuparsi della propria posizione sulla scala dei valori. Scrollandovi di dosso il peso della preoccupazione ri- spetto all’aumento del valore personale, vi sottrarrete all’azio- ne delle forze equilibratrici, i problemi diventeranno di meno e di conseguenza diventerete più sicuri di voi stessi.
D’altro canto, sarà opportuno evitare qualsivoglia pensiero, seppur minimo, sulla vostra capacità di controllare il mondo circostante. [...]
Il Transurfing permette di scegliersi il proprio destino, senza però per questo toccare gli interessi degli altri. è sicuramente più efficace che muoversi come un carrarmato, superando un ostacolo dietro l’altro. Il destino è veramente nelle vostre ma- ni, ma solo nel senso che vi è permesso di sceglierlo, non di cambiarlo. Agendo dalla posizione di creatori del destino nel senso letterale del termine, molti subiscono delle sconfitte. Nel Transurfing non c’è posto per la lotta, per questo potete traquillamente “seppellire l’ascia di guerra”. [...]
Non pensate che coloro che vi circondano attribuiscano ai vostri difetti l’importanza che gli attribuite voi. In realtà ognuno è preoccupato solo della propria persona, per questo è meglio scrollarsi di dosso questo peso titanico: il potenziale superfluo scomparirà, le forze equilibratrici smetteranno di aggravare la situazione e l’energia che si libererà andrà in dire- zione dello sviluppo delle vostre doti.
Si tratta dunque di rinunciare a lottare contro i difetti, di rinunciare al tentativo di nasconderli e per contro di puntare a compensarli con altre qualità. [...]
Ognuno di noi ha uno scenario che gli è proprio, sarà sufficiente scegliersi il proprio “credo” e vivere in confor- mità a esso. [...]
In qualsivoglia contesto, leader diventano coloro che vi- vono in conformità al proprio credo. Se una persona si è sbarazzata del peso dei potenziali superflui e non ha niente da difendere, è interiormente libera, autosufficiente e più carica di energia. [...]
«Tanto più fortemente si vuole qualcosa, tanto meno la si ot- terrà». Quando volete avere qualcosa troppo fortemente, al punto che siete pronti a giocare tutto su questa carta, create un enorme potenziale superfluo
che infrange l’equilibrio. [...]
Si possono distinguere tre forme di desiderio. La prima è quando un forte deside- rio diventa forte intenzione di avere e agire. In questo caso il desiderio si realizza. Il potenziale del desiderio si dissolve, giacché l’energia va spesa in azione.
La seconda forma è data dal desi- derio ansioso e inerte, che di fatto è potenziale superfluo allo stato puro. Esso è sospeso nel campo energeti- co e nel migliore dei casi consuma l’energia del sofferente, nel peggiore attira i guai più diversi.
La forma più insidiosa è la terza: è il caso di un forte desiderio che si trasforma in dipendenza dall’oggetto del desiderio. [...]
Bisogna rapportarsi alla vita con più semplicità. Non trascu- rare, ma nemmeno abbellire; pensare di meno a come sono le persone, se buone o cattive, e accettare il mondo così com’è, nelle sue ordinarie manifestazioni. [...]
Accettatevi così come siete. Permettetevi il lusso di essere voi stessi. Non esaltate e non sminuite i vostri meriti e i vostri difetti. Aspirate a raggiungere una tranquillità interiore: non siete né importanti, né insignificanti.
Se la vostra situazione dipende fortemente da qualche evento, cercate un’alternativa di riserva. [...]
Non puntate mai su una carta, per quanto sicura essa possa essere! [...]
Il senso dell’umore è, per eccellenza, la negazione dell’importanza, la caricatura dell’importanza. [...]
Non vantatevi mai e in nessuna occasione di nulla, nemmeno di quello che avete giustamente meritato e tantomeno di quello che non avete ancora raggiunto. è controproducente, perché le forze equilibratrici in questo caso agiranno sempre contro di voi. Sentitevi come a casa vostra, ma non dimenticate che siete ospiti. Se vi trovate in armonico equilibrio con i pendoli che vi circondano, cioè oscillate insieme a loro all’unisono, la vostra vità scorrerà tranquillamente e piacevolmente. Siete pratica- mente entrati in risonanza con il mondo circostante, ne ricevete l’energia e senza grande fatica raggiungete i vostri fini. [...] L’unica cosa da evitare sono i movimenti bruschi e non ponderati. Troverete subito la soluzione ottimale, non ap- pena ridimensionerete l’importanza del fatto e vi libererete dall’influenza del pendolo distruttivo che non vi fa vivere tranquilli. [...]
Estratto dal Capitolo IV - L’Equilibrio da lo spazio delle varianti Vadim Zaland
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