Le diapositive degli innamorati

Bisogna assimilare bene una semplice verità. In primo luogo: se la sua metà se n’è andata via, significa che non è la sua metà. Ci pensi un po’: forse che la sua metà può lasciarla? È un’assurdità.

Ma le persone, purtroppo per loro, di solito non comprendono questa semplice verità.

Secondo: se una persona se n’è andata, non si può farla tornare indietro. Chi pensa diversamente si sbaglia di grosso. E anche qui la situazione è semplice. Non c’è alcun “orto psicologico” da recintare. Se anche a volte qualcuno riesce a far tornare la persona amata, non ne viene fuori nulla di buono. Ma questo è già un altro tema su cui torneremo dopo. Di fatto, lei non ha niente da far ritornare, perché non c’è niente che lei abbia perduto. Non ha senso nutrirsi di illusioni e perdere in questo modo insensato il tempo della propria vita. Questo tempo non è poi così tanto. Lei si nutre della speranza che «lui non ha detto “no” apertamente». Ma non tutti possono dire direttamente e apertamente “no”, e non sempre. C’è anche gente che non sa nemmeno dire “no” in generale. Non solo, ma sarebbe bene sapere che, se per una donna la situazione «io non ho detto “sì” e tu non hai detto “no”» indica piuttosto una promettente indeterminazione nei pensieri di lei, per un uomo questa stessa situazione indica un rifiuto inequivocabile. La mentalità maschile, a questo riguardo, è assolutamente inequivocabile, direi addirittura fondata sul principio “nero-bianco”.

Si può visualizzare una persona concreta solo nel caso in cui non ci sia altra possibilità di scelta. Ma a lei non lo consiglio, perché lei non ha incontrato la sua metà. Quando incontrerà il suo uomo, non avrà bisogno di lottare per conquistarlo: lui verrà da solo ai suoi piedi. Mentre invece, con la persona che lei ha in mente, con tutta probabilità avrebbe solo sofferenze. Quindi non c’è motivo per soffrire ora. Utilizzi la tecnica dell’amalgama e della coordinazione dell’intenzione.

Quanto ai difetti fisici, sono una sciocchezza! Al contrario, difetti simili, che esulano dagli standard estetici, aumentano solo l’interesse. Lei crede che gli uomini cadano ai piedi solo delle donne con l’aspetto da bambole? Scemenze. Da questo punto di vista lei può stare tranquilla e accettarsi come un neo- nato, così com’è. E allora le persone che la circondano la accet- teranno di conseguenza, automaticamente. Il mondo circostan- te è solo uno specchio.

«Forse lei ha ragione. Ma come devo intendere “avrebbe con lui solo delle sofferenze?”. Lei vuol dire che, se riuscirò in qualche modo ad attrarlo di nuovo nella mia vita, non sarò comunque felice con lui?».

il fatto è che se la porta è quella Sua, essa la accoglierà con piacere, tutto andrà per il verso giusto e senza intralcio. Se invece fin dall’inizio c’è qualcosa che non va, oppure la porta, che all’inizio si era aperta, si richiude bruscamente davanti al naso, significa che la porta era di altri. In porte di questo tipo ci si può anche insi- nuare, ma di solito non ne viene fuori niente di buono. Per questo credo che lei non abbia assolutamente nulla di cui rammaricarsi.

La stessa cosa vale per la sua metà. Finora non le è riuscito di incontrare la Sua. È un problema che ha la maggior parte della gente. Non è la sola in una situazione del genere. Trovare il Proprio fine e la Propria metà sono i due compiti più difficili che ci si trova ad affrontare nella vita. Tutto il resto è banale in confronto. È proprio dell’anima innamorarsi e appassionarsi, e spesso le sembra di aver trovato “il suo”. Ma poi emerge che si trattava di una passione passeggera. Non bisogna scoraggiarsi, ma continuare a cercare. Se l’intenzione c’è, tutto andrà bene.

«Evidentemente, visualizzare una persona è come invadere la sua realtà, il suo mondo interiore, è così? Però vorrei lo stesso sapere quali sono le conseguenze nel caso in cui continuassi a rappresentare l’uomo che de- sidero nella mia diapositiva del fine... Cosa può succedere? Devo sapere a cosa vado incontro e capire se devo ritenermi responsabile di questo».

Non porta a nulla di grave e lei non dovrà sentirsi responsabi-le di nulla, se solo non si farà prendere dal senso di colpa. La re- sponsabilità morale grava sulle spalle di coloro che hanno deciso di ricorrere ai servizi dei maghi allo scopo di stregare e incatena- re a sé qualcuno. Sono tecniche sporche. Una persona normale non ha accesso diretto alla coscienza di un’altra persona. I pen- doli, invece, ce l’hanno. Un mago si assicura l’accesso attraverso la mediazione di un pendolo. Se il fine viene raggiunto, il committente ottiene “un amore-zombie”. Ovviamente, questo tipo artificiale di felicità prima o poi si tramuta in disgrazia.

L’unica cosa che si può ottenere con una diapositiva è di attirare una persona nello strato del proprio mondo. Può darsi che si producano situazioni più frequenti di incontro e quindi è possibile che si offra un’occasione di contatto diretto. Ma “far innamorare” di sé una determinata persona con l’aiuto di una diapositiva non le riuscirà. Mentre invece è molto probabile che si possa ottenere l’effetto opposto, se, come ho già detto, l’anima della persona che lei desidera si accorge di essere visualizzata e se questo non le dovesse piacere. Ed è quasi sicuro che non le piaccia. Provi a immaginare di venire, volgarmente parlando, “posseduta” da qualcuno mentre lei si trova in uno stato di incoscienza. D’altra parte, se proprio ci tiene tanto ad attirare questa persona concreta nella sua vita e non c’è altro modo di farlo, può anche arrischiarsi di visualizzarla. Ma allora lo dovrà fare, come lei forse capirà da sola, in modo sincero e con grande tatto. Cioè senza osare di permettersi virtualmente quello che non si permetterebbe nella realtà.


esercitare pressioni sulle persone è in contraddizione con i princìpi del Transurfing. Nel negozio potete scegliervi la merce che più vi aggrada, ma se provate a prendere qualcuno per il gomito e a portarlo dove volete voi, cosa suc- cederebbe? Ecco dove sta il problema. Magari a questa persona non servono affatto le sdolcinatezze e le coccole che cercate po- tenzialmente di imporgli nel vostro film amoroso.
Non so quali meccanismi agiscano, ma probabilmente l’anima della persona, oggetto di una diapositiva sentimentale, sente quest’invasione. E se non dovesse piacerle, la persona può pro- vare una ripugnanza inconscia nei confronti di chi l’ha inserita nella sua diapositiva. È questo ciò che volete? Probabilmente no. Ne consegue che è meglio non sperimentare con la metafisica ed è invece più efficace cercare di costruire un rapporto diretto, magari utilizzando la tecnica del Freiling. I rapporti interpersonali rappresentano il caso in cui bisogna interagire con una persona viva, e non volare tra le nuvole e i sogni. E se per il momento non avete nessuno in vista, utilizzate la diapositiva con un ideale, una personalità astratta. Allora arriverà il momento in cui incontrerete una persona molto vicina ai vostri desideri. 

VZ


La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

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