Wayne Dyer la gratitudine
Quando mi guardo allo specchio per iniziare il rito giornaliero della rasatura, dico: “Ti ringrazio, Dio, per la mia vita, per il mio corpo, per la mia famiglia e per tutti i miei cari, per questa giornata, e per darmi la possibilità di rendermi utile. Grazie, grazie, grazie!”.
Se pratichiamo la gratitudine invece di restare su una posizione di pretesa, emaneremo automaticamente ispirazione ovunque andiamo. L’essere grati ci aiuta a rimuovere l’influenza del nostro ego, che è certo che siamo migliori di tutti. Un atteggiamento di gratitudine ci permette di fare nostra la cosiddetta “umiltà radicale”, uno stato d’animo che stimola molto gli altri a sentirsi ispirati.
La maggior parte delle persone, tra quelle che ho conosciuto o semplicemente osservato, che hanno raggiunto il livello più alto nel loro campo, hanno fatto propri gli atteggiamenti di gratitudine e di umiltà radicale. Dopotutto, cosi tante persone di successo, quando ottengono un premio o un trofeo, dicono: “Prima di tutto vorrei ringraziare Dio”; è quasi come se non potessero farne a meno. Sono immensamente grate per le loro onorificenze, ma non solo: sanno che esiste una Forza nell’universo di gran lunga più grande di loro che le fa recitare, cantare, scrivere, gareggiare o creare. E se anche noi assumiamo lo stesso atteggiamento, saremo fonte di ispirazione per gli altri. Tutto qui.
Al contrario, la pomposità non ispirerà mai nessuno. Quando conosciamo qualcuno che si vanta parlando continuamente alla prima persona singolare, ci accorgiamo di voler fuggire il prima possibile. La vanità, la presunzione e la superbia sono tutti segnali che ci indicano che una persona ha escluso Dio dalla propria vita per opera dell’ego. Al contrario, la gratitudine e l’umiltà indicano a tutti coloro che ci incontrano e ci salutano che siamo congiunti a qualcosa di più grande della vita stessa
.
Tratto dal libro “La Voce dell’Ispirazione” di Wayne Dyer http://risvegliati.altervista.org/gratitudine-ispira-gli/#more-3664
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it
Se pratichiamo la gratitudine invece di restare su una posizione di pretesa, emaneremo automaticamente ispirazione ovunque andiamo. L’essere grati ci aiuta a rimuovere l’influenza del nostro ego, che è certo che siamo migliori di tutti. Un atteggiamento di gratitudine ci permette di fare nostra la cosiddetta “umiltà radicale”, uno stato d’animo che stimola molto gli altri a sentirsi ispirati.
La maggior parte delle persone, tra quelle che ho conosciuto o semplicemente osservato, che hanno raggiunto il livello più alto nel loro campo, hanno fatto propri gli atteggiamenti di gratitudine e di umiltà radicale. Dopotutto, cosi tante persone di successo, quando ottengono un premio o un trofeo, dicono: “Prima di tutto vorrei ringraziare Dio”; è quasi come se non potessero farne a meno. Sono immensamente grate per le loro onorificenze, ma non solo: sanno che esiste una Forza nell’universo di gran lunga più grande di loro che le fa recitare, cantare, scrivere, gareggiare o creare. E se anche noi assumiamo lo stesso atteggiamento, saremo fonte di ispirazione per gli altri. Tutto qui.
Al contrario, la pomposità non ispirerà mai nessuno. Quando conosciamo qualcuno che si vanta parlando continuamente alla prima persona singolare, ci accorgiamo di voler fuggire il prima possibile. La vanità, la presunzione e la superbia sono tutti segnali che ci indicano che una persona ha escluso Dio dalla propria vita per opera dell’ego. Al contrario, la gratitudine e l’umiltà indicano a tutti coloro che ci incontrano e ci salutano che siamo congiunti a qualcosa di più grande della vita stessa
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Tratto dal libro “La Voce dell’Ispirazione” di Wayne Dyer http://risvegliati.altervista.org/gratitudine-ispira-gli/#more-3664
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