Se soltanto volessimo risvegliarci!
Se soltanto volessimo risvegliarci! Ecco il senso dei tanti esercizi proposti in questo libro. Dalla prigione senza sbarre che è la mente che il predatore ci ha installato, è possibile uscire lavorando con determinazione su di sé.
La mente del predatore non vuole e non può interrompere l’incessante dialogo interiore, essa mira invece a man- tenerlo costantemente attivo e puntato su deliri associativi che lo tengono in funzione a ritmo continuo come una radio di pessima lega: «Che palle, piove di nuovo, sono tre giorni che piove e devo andare in banca a depositare i soldi, chissà se c’è ancora quel tipo lento allo sportello, mi ricorda mio zio, poveraccio, chissà se hanno accettato la domanda di adozione di Giuseppe, in italia è proprio vero che non si può fare niente, chissà quanto gli costa tutta quella faccenda... speriamo non porti a casa un bimbo con le orecchie a sventola, sennò sai quanto lo prendono in giro a scuola... ho preso il pane per stasera? mannaggia, forse è meglio se me lo scrivo, dove ho messo la penna? ho abbastanza benzina?...». E avanti così, un’assurdità dopo l’altra a macinare lamentele e sterili considerazioni.
Come fa la mente a imprigionarti nelle trame delle sue infinite idiozie associative?
a) Attraverso l’ininterrotto fluire del dialogo interiore con predilezione verso pensieri confusi, ansiogeni, e in generale negativi come il ricordare cose dolorose del passato e il pre- occuparsi per l’incertezza del futuro.
b) Attraverso una marcata inclinazione all’autosvalutazione e all’autosabotaggio.
c) Attraverso l’uso sciaguratamente continuo e creativo della lamentela.
d) Attraverso il giudizio critico verso sé, gli altri, le situazioni e le cose.
e) Attraverso l’arte di raccontarsela razionalizzando tutto secondo criteri irreali.
f) Attraverso la fuga da tutto ciò che è intenso, appassionato, libero e irrazionale.
g) Attraverso il rifiuto dell’azione disciplinata rivolta verso la realizzazione creativa.
h) Attraverso l’attaccamento ad abitudini stereotipate, ad automatismi compulsivi e a schemi rigidi.
i) Attraverso il mantenimento di sé nel senso di colpa per qualunque cosa.
l) Attraverso la permanenza in un continuo stato di paura.
L’essere umano viene tenuto in scacco proprio sovrali- mentando la mente di superficie con un’infinità di pensieri confusi, irreali, inutili in grado di produrre soltanto le emo- zioni a bassa frequenza energetica citate più sopra. Si tratta di un funzionale insieme di manovre strategiche e di azioni così devastanti da riuscire a farci dimenticare efficacemente chi siamo e da farci rimanere addormentati.
avrah ka dabra - creo quel che dico
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it
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