Quello che le serve è raddrizzare la sua realtà ...

«Ho perduto il mio stato di integrità e gioia interiore. Cerco di ricordare com’era, cerco di riviverne la sensazione, ma è tutto inutile. Nella mia testa fluttuano tanti pensieri, si intrecciano tra di loro, senza però portare a un’idea compiuta. Non sono presa dal panico, tuttavia questo stato di cose non mi piace a atto. Che cosa si può intraprendere in una situazione del genere? So cosa voglio: sicurezza, benessere interiore e gioia».

Quello che le serve è raddrizzare la sua realtà, cioè portare lo strato del suo mondo fuori dalla nebulosità che lo sta avvolgendo, portarlo fino a una zona pulita dello spazio delle varianti.
Come fare? C’è una ricetta semplicissima, come tutte le cose geniali. Quando un bambino piange, come lo si può calmare? Le persuasioni non servono a nulla. Al bambino bisogna star dietro, dimostrare premure, partecipazione, attenzione. Quindi, quando lei si sente male, è il bambino dentro di lei che piange. Si occupi di lui. Anche se molti di noi sembrano persone forti, affermate, serie eccetera, tutti noi, in sostanza, rimaniamo dei bambini. Se lo ricordi. “Porti se stessa a fare un giro in giostra”, cioè a dire, faccia quello che più le piace. Si prenda, per il raddrizzamento della realtà, una pausa, un “time-out” che le serva solo per riposare, senza pensare ai problemi. Dica a lei stessa: “Oggi io e il mio mondo andiamo a farci una passeggiata!”. È una pausa importante, che serve al mondo per depurarsi. Da questo “time-out” dipende molto. Si compri il suo cibo preferito: “Mangia queste cose buone, mio tesoro, rimettiti in salute”. Questo lei deve dirsi. Dedichi un giorno intero a se stessa, a quello che più le fa piacere. Abbia cura di se stessa, si metta a letto: “Dormi, mio tesoro, e non pensare a nulla. Il tuo mondo si occuperà di tutto”.

Dopo un po’ di tempo lei si accorgerà che la realtà che la circonda comincerà ad acquistare sfumature via via più calde, accoglienti: il suo mondo sta uscendo dalla nebulosità. A questo punto cerchi di fare degli sforzi affinché il principio di coordinazione dell’intenzione, e, accanto ad esso, le tecniche di trasformazione della realtà, ovvero la configurazione, il raggio dell’attenzione, il proiettore e il boomerang, diventino un’abitudine, l’immagine dei suoi pensieri e della percezione del mondo. E arriverà il giorno che le farà dire: io posso tutto.

ZELAND
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