sabato 15 aprile 2023

- STORIE DI CASI 1

Questa è una storia con la quale sono familiarizzato in ogni suo dettaglio. Nella primavera del 1943, un soldato da poco arruolato era stato messo di base in un grande campo militare in Louisiana. Egli desiderava intensamente uscire dall'esercito, ma solo in maniera completamente onorevole. L'unico modo per ottenerlo era fare richiesta di congedo. La domanda poi doveva essere approvata dal suo comandante per essere valida. In base ai regolamenti dell’esercito, la decisione del comandante era definitiva e non poteva essere appellata. Il soldato, seguendo tutta la procedura necessaria, fece richiesta di congedo. 

Dopo 4 ore la richiesta venne restituita con la dicitura "Respinta." Nella convinzione di non poter fare appello ad alcuna autorità superiore, né militare né civile, egli si rivolse alla sua coscienza, determinato a fare affidamento sulla legge dell’assunzione. Il soldato si era reso conto che la sua coscienza era l'unica realtà, e che il suo particolare stato di coscienza determinava gli eventi che incontrava. Quella notte, nel lasso di tempo tra l’andare a letto ed addormentarsi, egli si concentrò ad usare consapevolmente la legge dell’assunzione. Con l’immaginazione sentì di essere nel suo appartamento di New York. 

Visualizzò il suo appartamento, cioè, con l'occhio della mente vide davvero il suo appartamento, raffigurando mentalmente ognuna delle stanze con tutti i dettagli dell’arredamento vividamente reali. Disteso supino nel letto rilassava completamente il suo fisico, con questa immagine visualizzata chiaramente. In questo modo induceva uno stato al limite del sonno, mantenendo contemporaneamente il controllo della direzione della sua attenzione. Quando il suo corpo era completamente immobilizzato, assumeva di essere nella sua stanza a New York e si sentiva di essere disteso nel suo letto, una sensazione molto diversa da quella di giacere in una branda dell’esercito. Nella sua immaginazione, egli si alzava dal letto, camminava per le stanze di casa sua, toccando i vari mobili. Poi andava alla finestra e, con le mani appoggiate sul davanzale, guardava fuori nella strada su cui affacciava il suo appartamento. 

Tutto ciò era così vivido nella sua immaginazione che lui vedeva in dettaglio la pavimentazione, i binari del tram, gli alberi ed i familiari mattoni rossi dell'edificio sul lato opposto della strada. Poi ritornava nel suo letto e si sentiva scivolare nel 40 sonno. Egli sapeva che per usare con successo questa legge era molto importante che al momento di addormentarsi la sua coscienza fosse riempita con l'assunzione di essere già quello che voleva essere. 

Tutto quello che fece nell’immaginazione era basato sull'assunzione che lui non era più nell'esercito. Notte dopo notte il soldato mise in scena questa rappresentazione. Notte dopo notte, nell’immaginazione egli si sentiva a casa sua, onorevolmente congedato; vedeva tutti gli ambienti familiari e si addormentava nel suo letto. Continuò per otto notti. Per otto giorni, la sua esperienza oggettiva continuò ad essere diametralmente opposta alla sua esperienza soggettiva nella coscienza di ogni sera, prima di andare a dormire

Il nono giorno arrivò dal Battaglione centrale l’ordine che il soldato compilasse una nuova richiesta per il suo congedo, e poco dopo, gli fu ordinato di presentarsi nell'ufficio del Colonnello. Durante il colloquio, il Colonnello gli chiese se desiderava ancora uscire dall'esercito. Alla sua risposta affermativa, il Colonnello disse che lui personalmente non era d’accordo, ma pur avendo forti obiezioni ad approvare il congedo, aveva deciso di trascurarle ed approvarlo. Nel giro di alcune ore la richiesta fu approvata ed il soldato, adesso un civile, era su un treno diretto a casa. 

ng

La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

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