lunedì 26 aprile 2021

L’essere umano è addormentato




L’essere umano è addormentato. Il suo sonno è molto lungo. Dorme ormai da millenni. E lo fa in modo simile alle vittime di incantesimi nelle fiabe per bambini. C’è una forza, un potere che controlla questo sonno, lo produce, lo mantiene e che relega le persone nell’oblio dell’inconsapevolezza. E così la maggior parte degli esseri umani non sa che sta dormendo. Dorme almeno 23 ore e 45 minuti su 24. Dorme pensando di essere sveglia. Questo spiega tante cose su come funziona il mondo!
Come si potrebbe descrivere l’addormentamento alle persone che sono convinte di essere già sveglie? Eh sì, perché non ci sono soltanto quelli che dormono e, dormendo, non si pongono affatto il problema, ma ci sono anche quelli che hanno fatto del lavoro su di sé e sono fortemente convinti di essere svegli. Forse quest’ultimi non risuonano tanto con il socratico: «So di non sapere».
Definiamo addormentato colui che si identifica ancora con la sua mente e le emozioni che essa produce. Ti stai chiedendo se sei addormentato anche tu? Questo è un buon segno! Se pensi di essere quella voce che senti nella tua testa
da quando sei nato, allora, sei dentro il problema!
Si tratta però di un problema che è in sé la matrice di un’opportunità. Nel momento in cui ti svegli, la percezione del problema diventa percezione di una opportunità.
L’essere addormentati, pur rientrando nella perfezione, è di per sé una condizione penosa; infatti sette miliardi di persone non si stanno accorgendo di ciò che accade sul loro pianeta. E i telegiornali certo non glielo dicono, focalizzandosi di volta in volta su notizie gestite ad arte per spostare l’attenzione e far permanere il popolo nella confusione.
Quali sono le conseguenze pratiche del sonno della coscienza? Immagina per un istante di essere una persona ricchissima, in perfetta salute, dotato di fervida intelligenza, creatività e consapevolezza, circondato da affetti genuini, in pace con il mondo intero. Un brutto giorno, in gita lontano da casa, scivoli, hai una leggera commozione cerebrale e un’amnesia totale. Non ti ricordi più chi sei! Questa condizione assai spiacevole non è che un pallidissimo riflesso di ciò che sta accadendo realmente all’essere umano il quale, caduto dall’infinita beatitudine della sua Divina Presenza dentro il sonno della sua macchina biologica, non ha la più pallida idea di chi sia! Questo è il peccato originale.
Dario Canil

La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

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