Preoccupazioni
Le preoccupazioni e gli affanni dissipano la vostra energia e per inebriarsi del divino ci vuole tantissima energia, energia straripante. Le preoccupazioni sono perdite, buchi da cui continuiamo a perdere energia.
Lascia andare la preoccupazione: non c'è niente di cui preoccuparsi, tutto quanto è come deve essere. Vivi con questa fiducia: l'esistenza ti ama, nessun male accadrà, non può; infatti, come può il Tutto fare del male a una sua parte?
E' impossibile. E se qualche volta senti che qualcosa di male sta accadendo, dev'esserci qualcosa che stai male interpretando: dev'esserci qualche benedizione che si presenta sotto mentite spoglie.
Quando in una persona nasce questa fiducia, non ha più motivo di preoccuparsi, non occorre essere ansiosi.
Essere preoccupati significa: "Nessuno si prende cura di me, devo portare tutto il peso sulle mie spalle e, se non lo faccio, sono finito, l'esistenza intera mi è nemica".
Questa attitudine crea ansia ed è l'attitudine di una persona non religiosa. E non intendo dire una persona che non va in chiesa o non legge la Bibbia, questo non c'entra. Anzi, è possibile che una persona vada in chiesa proprio a causa della sua ansia: per ansia prega dio, legge la Bibbia, come una protezione, una sicurezza, ma se l'ansia è presente, quella persona non è religiosa.
La persona religiosa non conosce ansia, ha cambiato gestalt; lo sa perfettamente: "Sono parte di quest'esistenza, se gli alberi non si proccupano, se gli uccelli non impazziscono e gli animali sono così felici, perchè non io? Appartengo all'esistenza ne sono una parte essenziale".
Questa fiducia, questa comprensione...e la preoccupazione scompare, non la trovi più: hai smesso di crearla, di generarla.
E così tutta l'energia risparmiata comincia a fluire nella festa, diventa una danza, è così abbondante, così esuberante, che diventa un festival, allora una persona è religiosa, inebriata del divino.
Osho
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