Che cos’è Il Campo Morfogenetico
Che cos’è Il Campo Morfogenetico e come è possibile utilizzarlo per creare la propria realtà.
“ Ben oltre le idee di giusto sbagliato esiste un campo ti aspetterò laggiù.”
– Jalāl ad-Dīn Muḥammad Rūmī – poeta e mistico indiano
Il Campo Morfogenetico o Morfico, è una sorta di “ Campo di Coscienza Condiviso” che va ad agire sulla creazione della realtà.
Questo concetto risale agli albori dell’ umanità e si basa sull’ idea che ogni realtà, anche apparentemente inanimata, contiene una presenza spirituale, collegata all’ anima del Tutto.
Gli antichi filosofi greci la Chiamavano “Anima Mundi” ne parlò Platone nel suo Timeo e si ritroverà poi essenzialmente nelle più svariate espressioni del misticismo e della filosofia sia occidentale che Orientale.
Nell’ induismo veniva chiamata Ātman (devanāgarī आत्म) un termine sanscrito , che indica l'”essenza” o il “soffio vitale”. Viene tradotto anche col pronome personale riflessivo di terza persona “Sé Universale.”
Nel corso del tempo il suo significato si è esteso fino a includere la vita, l’anima, il sé o l’essenza dell’ente individuale.
In tempi moderni la teoria dei campi morfogenetici. viene elaborata dal biologo e saggista britannico Rupert Shaldrake (1942) che si pone il problema di prevedere il comportamento di un sistema sulla base dei comportamenti dei suoi singoli elementi.
Prendendo come riferimento il volo degli stormi di uccelli, o la formazione dei cristalli, fino a considerare le molecole proteiche del corpo umano o la formazione di cellule diverse a partire da un’unica cellula e da un unico DNA, Sheldrake individua la presenza di una forza invisibile presente nel sistema ma non identificata con uno dei suoi componenti, bensì col sistema stesso. Inoltre questo “campo morfico”, responsabile dell’organizzazione, della struttura e della forma del sistema, avrebbe una sua memoria, determinata – questa si – dal contributo di ciascun membro.
In questa teoria in linea con la moderna fisica, che parla di campi elettromagnetici e gravitazionali, e parallelamente alle scoperte della meccanica quantistica sulla permanenza di una relazione tra due particelle subatomiche poste a distanza , Sheldrake elabora il discusso principio della
“risonanza morfica”, che implica un Universo non meccanicistico, governato da leggi che sono esse stesse soggette a cambiamenti.
Secondo questa teoria se un certo numero di persone sviluppa alcune proprietà comportamentali o psicologiche od organiche, queste vengono automaticamente acquisite dagli altri membri della stessa specie. Così, se una buona parte dell’umanità raggiunge un certo livello di consapevolezza spirituale, questa stessa consapevolezza si estenderebbe per risonanza morfica ad altri gruppi.
Si può quindi immaginare come La risonanza morfica sia il sistema con il cui in la Memoria Universale aggiorna se ste stessa in un continuo e infinito scambio di informazioni con tutti gli elementi del sistema.
Nel libro The Presence of the Past, Sheldrake avanza l’ipotesi che i “campi ricordi” non siano effettivamente memorizzati nel cervello, ma piuttosto che possano essere memorizzati in un campo di informazioni al quale si può accedere mediante il cervello, esattamente come un compiuter che non contiene in se tutti i dati ma ha la possibilità di comunicare con tutti i svariati server sparsi nel mondo.
Se questo fosse dimostrato, ciò avvalorerebbe la tesi che la coscienza , i nostri ricordi personali e il nostro senso dell’io possano sopravvivere alla morte biologica.
Ogni insieme complesso ed organizzato di attività di un individuo (animale superiore o uomo), che comprende anche sogni, esperienze mistiche nell’uomo, stati alterati della coscienza ed altro, possiede una sua struttura: questi stati mentali e queste attività possono essere trasferiti da un individuo all’altro, proprio grazie al meccanismo di risonanza morfica.
Queste teorie sono state moto contestate dalla scienza ufficiale ma hanno trovato consenso tra quegli autori, come Bruce Lipton, Grgg Braden e Deepack Chopra a loro volta già oggetto di aspre critiche, che si caratterizzano per una visione nuova e olistica dall’ Universo e delle leggi che lo governano.
I legami tra le persona e la sua psiche, i suoi stai di coscienza e il campo di coscienza condiviso, erano già stati intuiti studiati e divulgati in una forma scientifica anche da Carl Gustav Jung che scrisse insieme al fisico quantistico e premio nobel Wolfang Pauli un libro in cui espresse il concetto di Sincronicità ovvero di un processo inconscio che permette di percepire eventi paralleli, o ‘coincidenze significative’, collegati ad archetipi dell’ inconscio collettivo, tracce sovraindividuali, universali, che si perdono nelle origini più profonde della psiche.
Per fare un esempio molto comprensibile si può immaginare la situazione in cui si pensa ad un amico che non vediamo da tempo e dopo qualche istante suona il telefono ed è lui. Questa è, per Jung, una sincroncità , che può avere anche carattere precognitivo e chiaroveggente.
Tutte le tecniche di divinazione si basano su questo principio , attraverso simboli o stati trascendenti di coscienza è infatti possibile accedere al “ Campo di coscienza condiviso , quel luogo senza spazio e senza tempo in cui sono presenti tutte le informazioni.
« La casualità è solo un principio, e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perché lo spirito ( la psiche ) vive ugualmente di fini. »
– Carl Gustv Jung –
E ‘ impossibile riuscire ad entrare coscientemente nell’ infinito reticolo di informazioni presente nel Campo di Coscienza , ma anche solo accettare questa visione e osservare il verificarsi di queste sincronicità significative e utilizzarle per verificare il proprio punto interrogandosi su quello che l’ universo vuole è un cambio di direzione di vita radicale.
La teoria dei Campi Morfogenetici e della Sincronicità, già conosciuta nel mondo esoterico, .trova la sua applicazionie nelle pratiche divinatorie e recentemente nelle tecnica delle Costellazioni Familiari ideata dallo scrittore e psicologo tedesco Bert Hellinger e si basa sul fatto che i campi morfici siano collegati all’inconscio individuale: ciascuno di noi è collegato al campo morfico del pianeta, della specie umana, della popolazione territoriale, della propria identità nazionale, fino al campo morfico della propria famiglia di origine.
Questi campi si sono creati nel corso degli anni (e dei secoli) in seguito agli eventi che sono capitati ai nostri antenati e in base alle loro scelte di vita; allo stesso modo possono aver determinato a loro volta alcuni passaggi della nostra storia familiare e continuare a incidere nella nostra vita personale, in un circolo vizioso che solo la consapevolezza può spezzare.
Di fatto quindi, nelle nostre interazioni e relazioni sociali, oltre al nostro stato di coscienza, è in azione anche il nostro campo morfico: ci portiamo sempre dietro (o meglio, dentro), le informazioni e le istruzioni comportamentali radicate nella nostra famiglia.
Nelle Costellazioni Familiari avviene che la persona su cui si lavora, mettendosi al centro dell’attenzione del gruppo, apre il suo campo morfogenetico all’interpretazione delle persone che agiscono come rappresentanti.
Questi ultimi percepiscono in modo sottile le informazioni stratificate nell’inconscio familiare: agiscono spontaneamente, ma sono mossi dalle istruzioni presenti nel campo, che realmente e concretamente dà forma” a una rappresentazione rivelando la situazione esattamente “ così com’è” senza l’ interpretazione della personalità di materia.
In definitiva esiste un Campo che il contenitore dell’ Universo , il ponte che unisce e collega tutte le cose, ed è lo specchio che ciò che abbiamo creato.
Per attingere alla forza stessa dell’ Universo , occorre percepire se stessi come parte di un unico mondo anziché sentirsi separati
Alberto Albertazzi
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it
“ Ben oltre le idee di giusto sbagliato esiste un campo ti aspetterò laggiù.”
– Jalāl ad-Dīn Muḥammad Rūmī – poeta e mistico indiano
Il Campo Morfogenetico o Morfico, è una sorta di “ Campo di Coscienza Condiviso” che va ad agire sulla creazione della realtà.
Questo concetto risale agli albori dell’ umanità e si basa sull’ idea che ogni realtà, anche apparentemente inanimata, contiene una presenza spirituale, collegata all’ anima del Tutto.
Gli antichi filosofi greci la Chiamavano “Anima Mundi” ne parlò Platone nel suo Timeo e si ritroverà poi essenzialmente nelle più svariate espressioni del misticismo e della filosofia sia occidentale che Orientale.
Nell’ induismo veniva chiamata Ātman (devanāgarī आत्म) un termine sanscrito , che indica l'”essenza” o il “soffio vitale”. Viene tradotto anche col pronome personale riflessivo di terza persona “Sé Universale.”
Nel corso del tempo il suo significato si è esteso fino a includere la vita, l’anima, il sé o l’essenza dell’ente individuale.
In tempi moderni la teoria dei campi morfogenetici. viene elaborata dal biologo e saggista britannico Rupert Shaldrake (1942) che si pone il problema di prevedere il comportamento di un sistema sulla base dei comportamenti dei suoi singoli elementi.
Prendendo come riferimento il volo degli stormi di uccelli, o la formazione dei cristalli, fino a considerare le molecole proteiche del corpo umano o la formazione di cellule diverse a partire da un’unica cellula e da un unico DNA, Sheldrake individua la presenza di una forza invisibile presente nel sistema ma non identificata con uno dei suoi componenti, bensì col sistema stesso. Inoltre questo “campo morfico”, responsabile dell’organizzazione, della struttura e della forma del sistema, avrebbe una sua memoria, determinata – questa si – dal contributo di ciascun membro.
In questa teoria in linea con la moderna fisica, che parla di campi elettromagnetici e gravitazionali, e parallelamente alle scoperte della meccanica quantistica sulla permanenza di una relazione tra due particelle subatomiche poste a distanza , Sheldrake elabora il discusso principio della
“risonanza morfica”, che implica un Universo non meccanicistico, governato da leggi che sono esse stesse soggette a cambiamenti.
Secondo questa teoria se un certo numero di persone sviluppa alcune proprietà comportamentali o psicologiche od organiche, queste vengono automaticamente acquisite dagli altri membri della stessa specie. Così, se una buona parte dell’umanità raggiunge un certo livello di consapevolezza spirituale, questa stessa consapevolezza si estenderebbe per risonanza morfica ad altri gruppi.
Si può quindi immaginare come La risonanza morfica sia il sistema con il cui in la Memoria Universale aggiorna se ste stessa in un continuo e infinito scambio di informazioni con tutti gli elementi del sistema.
Nel libro The Presence of the Past, Sheldrake avanza l’ipotesi che i “campi ricordi” non siano effettivamente memorizzati nel cervello, ma piuttosto che possano essere memorizzati in un campo di informazioni al quale si può accedere mediante il cervello, esattamente come un compiuter che non contiene in se tutti i dati ma ha la possibilità di comunicare con tutti i svariati server sparsi nel mondo.
Se questo fosse dimostrato, ciò avvalorerebbe la tesi che la coscienza , i nostri ricordi personali e il nostro senso dell’io possano sopravvivere alla morte biologica.
Ogni insieme complesso ed organizzato di attività di un individuo (animale superiore o uomo), che comprende anche sogni, esperienze mistiche nell’uomo, stati alterati della coscienza ed altro, possiede una sua struttura: questi stati mentali e queste attività possono essere trasferiti da un individuo all’altro, proprio grazie al meccanismo di risonanza morfica.
Queste teorie sono state moto contestate dalla scienza ufficiale ma hanno trovato consenso tra quegli autori, come Bruce Lipton, Grgg Braden e Deepack Chopra a loro volta già oggetto di aspre critiche, che si caratterizzano per una visione nuova e olistica dall’ Universo e delle leggi che lo governano.
I legami tra le persona e la sua psiche, i suoi stai di coscienza e il campo di coscienza condiviso, erano già stati intuiti studiati e divulgati in una forma scientifica anche da Carl Gustav Jung che scrisse insieme al fisico quantistico e premio nobel Wolfang Pauli un libro in cui espresse il concetto di Sincronicità ovvero di un processo inconscio che permette di percepire eventi paralleli, o ‘coincidenze significative’, collegati ad archetipi dell’ inconscio collettivo, tracce sovraindividuali, universali, che si perdono nelle origini più profonde della psiche.
Per fare un esempio molto comprensibile si può immaginare la situazione in cui si pensa ad un amico che non vediamo da tempo e dopo qualche istante suona il telefono ed è lui. Questa è, per Jung, una sincroncità , che può avere anche carattere precognitivo e chiaroveggente.
Tutte le tecniche di divinazione si basano su questo principio , attraverso simboli o stati trascendenti di coscienza è infatti possibile accedere al “ Campo di coscienza condiviso , quel luogo senza spazio e senza tempo in cui sono presenti tutte le informazioni.
« La casualità è solo un principio, e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perché lo spirito ( la psiche ) vive ugualmente di fini. »
– Carl Gustv Jung –
E ‘ impossibile riuscire ad entrare coscientemente nell’ infinito reticolo di informazioni presente nel Campo di Coscienza , ma anche solo accettare questa visione e osservare il verificarsi di queste sincronicità significative e utilizzarle per verificare il proprio punto interrogandosi su quello che l’ universo vuole è un cambio di direzione di vita radicale.
La teoria dei Campi Morfogenetici e della Sincronicità, già conosciuta nel mondo esoterico, .trova la sua applicazionie nelle pratiche divinatorie e recentemente nelle tecnica delle Costellazioni Familiari ideata dallo scrittore e psicologo tedesco Bert Hellinger e si basa sul fatto che i campi morfici siano collegati all’inconscio individuale: ciascuno di noi è collegato al campo morfico del pianeta, della specie umana, della popolazione territoriale, della propria identità nazionale, fino al campo morfico della propria famiglia di origine.
Questi campi si sono creati nel corso degli anni (e dei secoli) in seguito agli eventi che sono capitati ai nostri antenati e in base alle loro scelte di vita; allo stesso modo possono aver determinato a loro volta alcuni passaggi della nostra storia familiare e continuare a incidere nella nostra vita personale, in un circolo vizioso che solo la consapevolezza può spezzare.
Di fatto quindi, nelle nostre interazioni e relazioni sociali, oltre al nostro stato di coscienza, è in azione anche il nostro campo morfico: ci portiamo sempre dietro (o meglio, dentro), le informazioni e le istruzioni comportamentali radicate nella nostra famiglia.
Nelle Costellazioni Familiari avviene che la persona su cui si lavora, mettendosi al centro dell’attenzione del gruppo, apre il suo campo morfogenetico all’interpretazione delle persone che agiscono come rappresentanti.
Questi ultimi percepiscono in modo sottile le informazioni stratificate nell’inconscio familiare: agiscono spontaneamente, ma sono mossi dalle istruzioni presenti nel campo, che realmente e concretamente dà forma” a una rappresentazione rivelando la situazione esattamente “ così com’è” senza l’ interpretazione della personalità di materia.
In definitiva esiste un Campo che il contenitore dell’ Universo , il ponte che unisce e collega tutte le cose, ed è lo specchio che ciò che abbiamo creato.
Per attingere alla forza stessa dell’ Universo , occorre percepire se stessi come parte di un unico mondo anziché sentirsi separati
Alberto Albertazzi
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it
Commenti
Posta un commento