NOI SIAMO CREATORI DI REALTÀ
Quando noi risvegliamo il nostro potere creativo, che il più delle volte è assopito e condizionato da schemi ripetitivi inconsci, noi possiamo creare la nostra realtà e capire che quel Dio che cerchiamo fuori di noi in realtà è dentro di noi, noi siamo quel Dio.
Noi crediamo di essere creature individuali invece siamo creature collettive.
Non c’è differenza tra noi ed il cosiddetto mondo esterno a noi. La differenza che noi percepiamo è uno stato illusorio che proviene dalla manifestazione, dal mondo variegato delle forme , cioè dalla parte densa e materiale che è la cristallizzazione di una energia.
A livello subatomico infatti questa differenza scompare, tutto si trasforma in onda, tutto diventa energia , un’ immenso campo uniforme di frequenze e di vibrazioni che esiste solo se c’è chi lo guarda.
(Vedi Esperimento delle due fenditure)
Siamo noi a dar forma al visibile, mentre l’invisibile, l’energia, sottile esiste anche senza bisogno di essere guardata.
Noi siamo esseri eneregetici, infiniti che si espandono ben oltre i limiti fisici della nostra pelle; noi siamo onda, vibrazione ed energia canalizzata in percorsi, detti meridiani, lungo i quali di tanto in tanto si trovano delle centraline di trasformazione, dette chakra; dal microcosmo delle nostre cellule fino all’universo infinito e senza soluzione di continuità ci replichiamo come un frattale che a scale sempre maggiori, ripete lo stesso disegno, le stesse sequenze numeriche.
Studiando le caratteristiche dei fenomeni olografici è sorprendente constatare come sia noi, il nostro corpo psico fisico e mentale, sia l’universo corrispondano proprio a tali caratteristiche; un’ immensa e variegata gamma di possibilità disposte in maniera frattale, una proiezione a scala sempre maggiore tenuta insieme da leggi costanti di elettromagnetismo e gravità, legata da coincidenze significative, da attrazioni fatali, da risonanze udibili dalle persone sensibili ed amplificate dai luoghi , dalle costruzioni; un universo dove gli eventi prendono forma grazie alla presenza di una coscienza creatrice intelligente.
Noi come parte dello stesso ologramma siamo anche noi coscienza creatrice e creiamo il mondo ad immagine e somiglianza dei pensieri che emaniamo, degli intenti che formuliamo dei sogni e dei desideri che esprimiamo.
Noi siamo gli osservatori di un mondo analogico che contiene innumerevoli informazioni.
Una specie di campo uniforme fatto di pixel , di minuscoli quadratini uguali che noi possiamo colorare come vogliamo noi , facendo emergere l’immagine che più corrisponde ai nostri bisogni, alle nostre aspettative di vita, al quadro che dà scopo alla nostra esistenza. Ma a volte il quadro dei nostri bisogni è fosco, confuso, condizionato dalla paura, occorre illuminarlo e virare il sentimento della paura in direzione dell’amore l’unico in grado di contrastarla.
Esistono tecniche molto complesse, derivanti dall’apporto di molte discipline, che si esprimono attraverso formule e riti, per gettare la luce sui quadratini che compongono il nostro disegno, e creare energia in direzione di quel disegno/pensiero, focalizzarci su esso prestargli attenzione ; è questione di pratica, di esercizio. Cosi come ci esercitiamo quotidianamente nella nostra pratica di yoga e osserviamo i nostri progressi, se ci focalizziamo sul nostro disegno di vita, utilizzando le tecniche giuste, possiamo iniziare a percepire il funzionamento, acquistando fiducia nelle nostre possibilità, , uscendo da quel software delle impossibilità per entrare in quello delle possibilità infinite, fino a quando si verificherà , senza che neanche ce ne accorgeremo, quel famoso “collasso della funzione d’onda “e quel disegno immaginato e dipinto si trasformerà in evento percepibile dalla coscienza
Noi crediamo di essere creature individuali invece siamo creature collettive.
Non c’è differenza tra noi ed il cosiddetto mondo esterno a noi. La differenza che noi percepiamo è uno stato illusorio che proviene dalla manifestazione, dal mondo variegato delle forme , cioè dalla parte densa e materiale che è la cristallizzazione di una energia.
A livello subatomico infatti questa differenza scompare, tutto si trasforma in onda, tutto diventa energia , un’ immenso campo uniforme di frequenze e di vibrazioni che esiste solo se c’è chi lo guarda.
(Vedi Esperimento delle due fenditure)
Siamo noi a dar forma al visibile, mentre l’invisibile, l’energia, sottile esiste anche senza bisogno di essere guardata.
Noi siamo esseri eneregetici, infiniti che si espandono ben oltre i limiti fisici della nostra pelle; noi siamo onda, vibrazione ed energia canalizzata in percorsi, detti meridiani, lungo i quali di tanto in tanto si trovano delle centraline di trasformazione, dette chakra; dal microcosmo delle nostre cellule fino all’universo infinito e senza soluzione di continuità ci replichiamo come un frattale che a scale sempre maggiori, ripete lo stesso disegno, le stesse sequenze numeriche.
Studiando le caratteristiche dei fenomeni olografici è sorprendente constatare come sia noi, il nostro corpo psico fisico e mentale, sia l’universo corrispondano proprio a tali caratteristiche; un’ immensa e variegata gamma di possibilità disposte in maniera frattale, una proiezione a scala sempre maggiore tenuta insieme da leggi costanti di elettromagnetismo e gravità, legata da coincidenze significative, da attrazioni fatali, da risonanze udibili dalle persone sensibili ed amplificate dai luoghi , dalle costruzioni; un universo dove gli eventi prendono forma grazie alla presenza di una coscienza creatrice intelligente.
Noi come parte dello stesso ologramma siamo anche noi coscienza creatrice e creiamo il mondo ad immagine e somiglianza dei pensieri che emaniamo, degli intenti che formuliamo dei sogni e dei desideri che esprimiamo.
Noi siamo gli osservatori di un mondo analogico che contiene innumerevoli informazioni.
Una specie di campo uniforme fatto di pixel , di minuscoli quadratini uguali che noi possiamo colorare come vogliamo noi , facendo emergere l’immagine che più corrisponde ai nostri bisogni, alle nostre aspettative di vita, al quadro che dà scopo alla nostra esistenza. Ma a volte il quadro dei nostri bisogni è fosco, confuso, condizionato dalla paura, occorre illuminarlo e virare il sentimento della paura in direzione dell’amore l’unico in grado di contrastarla.
Esistono tecniche molto complesse, derivanti dall’apporto di molte discipline, che si esprimono attraverso formule e riti, per gettare la luce sui quadratini che compongono il nostro disegno, e creare energia in direzione di quel disegno/pensiero, focalizzarci su esso prestargli attenzione ; è questione di pratica, di esercizio. Cosi come ci esercitiamo quotidianamente nella nostra pratica di yoga e osserviamo i nostri progressi, se ci focalizziamo sul nostro disegno di vita, utilizzando le tecniche giuste, possiamo iniziare a percepire il funzionamento, acquistando fiducia nelle nostre possibilità, , uscendo da quel software delle impossibilità per entrare in quello delle possibilità infinite, fino a quando si verificherà , senza che neanche ce ne accorgeremo, quel famoso “collasso della funzione d’onda “e quel disegno immaginato e dipinto si trasformerà in evento percepibile dalla coscienza
tiziana rettaroli
http://tizianarettaroli.com/category/fisica-quantistica
La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it
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