Deve solo proiettarsi sistematicamente
Deve solo proiettarsi sistematicamente nei pensieri la festa
della vita, così come lei se la immagina. Non si tratta solo di
conti in banca, vero? Viva nel suo mondo inventato virtual-
mente. Io chiamo questo tipo di attività “vagabondaggio consapevole tra le nuvole”. Col tempo si apriranno le porte che le
daranno le possibilità di capitare in questa festa.
Lo specchio del mondo è, in generale, una cosa meraviglio- sa, una cosa che fa restare senza fiato. Lei non si deve spaccare la testa a pensare in che modo si potrebbero realizzare i suoi sogni. Sarà lo specchio a mostrarlo. L’unica difficoltà sarà quella di non farsi coinvolgere nell’illusione speculare. Nella realtà, soprattutto all’inizio, si produrranno eventi completamente diversi da quelli che girano nel suo cineproiettore e ciò la costringerà a dubitare, preoccuparsi, temere. Capita spesso che l’uomo butti la sua pellicola e cominci a osservare con terrore gli eventi che si svolgono sotto i suoi occhi. Proprio questa è l’illusione creata dallo specchio.
Lo specchio del mondo è, in generale, una cosa meraviglio- sa, una cosa che fa restare senza fiato. Lei non si deve spaccare la testa a pensare in che modo si potrebbero realizzare i suoi sogni. Sarà lo specchio a mostrarlo. L’unica difficoltà sarà quella di non farsi coinvolgere nell’illusione speculare. Nella realtà, soprattutto all’inizio, si produrranno eventi completamente diversi da quelli che girano nel suo cineproiettore e ciò la costringerà a dubitare, preoccuparsi, temere. Capita spesso che l’uomo butti la sua pellicola e cominci a osservare con terrore gli eventi che si svolgono sotto i suoi occhi. Proprio questa è l’illusione creata dallo specchio.
Invece, fino alla fine bisogna essere consequenziali, direi
anzi furbi. Giochi al gioco del “Poker Face”: mi fanno paura,
mi prendono per il naso, mi deridono, ma io conservo la mia
impassibilità e porto avanti tranquillamente la mia linea. Non
guardo con gli occhi spalancati l’incubo che si sta svolgendo
sullo schermo, ma ci dò un’occhiata furtiva, di sottecchi, continuando a seguire la pellicola inserita nel mio cineproiettore.
«No, he can’t read my poker face» [no, non può decifrare la mia
faccia inespressiva; N.d.T.]. In poche parole, non si faccia coin-
volgere dal gioco che le impongono, faccia il suo gioco. La scena
nello specchio, comunque, prima o poi si conformerà alla sua
pellicola, non può andare diversamente. Queste sono le regole. VZ
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