Vivi creativamente
Il futuro deve diventare il presente nell'immaginazione di colui che vuole saggiamente e consapevolmente creare le circostanze. Dobbiamo tradurre la visione in Essere, il pensare a in pensare da. L'immaginazione deve concentrarsi su qualche condizione e vedere il mondo da quella condizione. Il pensare dalla fine è una percezione fine è una percezione intensa del mondo del desiderio avverato. Pensare dallo stato desiderato significa vivere creativamente. L'ignoranza di questa capacità di pensare dalla fine significa schiavitù, è la radice di ogni catena con cui l'uomo è legato. Arrendersi passivamente all'evidenza dei sensi sottovaluta le capacità del Sé Interiore. Quando l'uomo accetta il pensare dalla fine come principio creativo nel quale può cooperare, allora è riscattato dall'assurdità di cercare (vanamente, ndt) per sempre di realizzare il suo obiettivo semplicemente pensando ad esso. Costruisci tutti i finali secondo la sequenza del desiderio realizzato .
L’intera vita è semplicemente un appagamento di desideri, e gli infiniti stati di coscienza dai quali un uomo può vedere il mondo sono puramente un mezzo per soddisfare quei desideri. Il principio su cui è organizzato ogni stato è qualche forma di desiderio ardente per innalzare la passione per l’autogratificazione a livelli di esperienza sempre più 2-Istruzioni segrete 12 alti. Il desiderio è il motore del meccanismo mentale. È una cosa benedetta. È una brama giusta e naturale che ha come sua soddisfazione giusta e naturale uno stato di coscienza. Ma una cosa io faccio, dimenticando le cose che stanno dietro, e protendendomi verso quelle che sono davanti, io proseguo il corso verso la meta.
Filippesi 3:13,14 Filippesi 3:13,14 È necessario avere un obiettivo nella vita. Senza un obiettivo noi andiamo alla deriva. "Che cosa vuoi da me?" è la domanda implicita chiesta molto spesso da Gesù nella Bibbia. Nel definire il tuo obiettivo, tu devi volerlo. Come il cervo anela per i ruscelli d’acqua, così anela la mia anima per Te, O Dio. Salmi 42:1 È la mancanza di questa direzione appassionata alla vita che fa fallire all’uomo la realizzazione. L'attraversamento del ponte tra il desiderio (il pensare a) e la sua soddisfazione (il e la sua soddisfazione (il pensare da) è fondamentale. Mentalmente dobbiamo spostarci da “pensare al finale” a “pensare dal finale”. La ragione questo non potrebbe mai farlo.
Per sua natura essa è limitata all'evidenza dei sensi; ma l'immaginazione, non avendo tale limitazione, può. Il desiderio esiste per essere gratificato nell'attività dell'immaginazione. Attraverso l'immaginazione, l'uomo fugge dalla limitazione dei sensi e dalla schiavitù della ragione. Non esiste ostacolo per l'uomo che può pensare dalla fine. Nulla può fermarlo. Egli crea i mezzi e sviluppa la sua via di fuga dalle limitazioni verso dimore del Signore sempre più grandi. Non importa ciò che lui è stato o che è. Tutto ciò che importa è “che cosa vuole?”. Egli sa che il mondo è una manifestazione dell'attività mentale che va avanti dentro di lui, così si sforza di determinare e controllare i finali dai quali pensa.
Nella sua quali pensa. Nella sua immaginazione indulge nel finale, fiducioso che vi indulgerà anche nella carne. Egli ripone la sua intera fiducia nel sentimento del desiderio realizzato e vive abbandonandosi a quello stato, perché l'arte della fortuna è di tentarlo in modo da fare. Come l'uomo nella Piscina di Betzaeta, egli è pronto per la smossa delle acque dell'immaginazione. Sapendo che ogni desiderio è grano maturo per colui che sa come pensare dalla fine, egli è indifferente alla semplice probabilità ragionevole, ed è fiducioso che con l'immaginazione continua le sue assunzioni si consolideranno in fatti.
Ma come persuadere gli uomini di tutto il mondo che pensare dalla fine è l'unica vita, come incoraggiare questo processo in ogni attività umana, come rivelarlo come abbondanza di vita e non come la compensazione dei delusi: questo è il problema. La vita è una cosa controllabile. Puoi sperimentare quello che vuoi una volta che ti rendi conto che sei Suo Figlio, e che adesso sei quello che sei in virtù dello stato di coscienza dal quale pensi e vedi il mondo.
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