L’inconscio è assolutamente impersonale

dopo aver ingerito la pillola placebo, i pazienti si aspettano un miglioramento, si forma nella loro mente un’immagine-scopo di salute, e che il meccanismo creativo opera attraverso il meccanismo risanatore del corpo per arrivare allo scopo. Allo stesso modo, la sola spiegazione delle improvvise guarigioni di Lourdes, è che i processi naturali di risanamento del corpo, che operano normalmente lungo un certo arco di tempo per condurre alla guarigione, vengono in un certo modo accelerati sotto l’influsso di una profonda fede. Il sistema nervoso reagisce in conformità a quanto “voi” pensate o immaginate essere vero, e non può calcolare la differenza tra “esperienza immaginaria” ed esperienza “reale”: in ambedue i casi esso reagisce automaticamente ai dati comunicatigli dal cervello. 

L’inconscio è assolutamente impersonale, funziona come una macchina e non ha una sua volontà. Esso cerca sempre di reagire in modo appropriato alle vostre convinzioni e alle interpretazioni dell’ambiente. Si sforza di darvi sentimenti esatti, e di raggiungere i fini che vi prefiggete consciamente, operando sulla base dei dati che gli trasmettete sotto forma di idee, credenze, interpretazioni, opinioni. È il “pensiero cosciente” il fulcro del controllo della macchina dell’inconscio. Attraverso il pensiero cosciente, per quanto forse irrazionale e irrealistico, la macchina dell’inconscio ha elaborato le sue reazioni negative e inadeguate, ed è proprio attraverso la ragione che le reazioni automatiche possono essere cambiate. 

Dentro di voi, in questo istante, esiste la possibilità di fare cose che non avete mai sognato di fare, e questa possibilità diviene utilizzabile non appena cambiate le vostre opinioni e vi disipnotizzate da idee quali “non posso”, “non sono degno”, “non lo merito” o altre simili idee che limitano il vostro io. Voi agite e sentite, non in conformità al reale aspetto delle cose, ma secondo l’immagine che la vostra mente se ne è fatta. Voi avete alcune immagini mentali di voi stessi, del vostro mondo, della gente che vi circonda, e vi comportate come se pensaste che queste immagini, e non le cose che esse rappresentano, siano l’effettiva realtà e la verità. Ne consegue, dunque, che se le nostre idee e le immagini mentali che ci riguardano sono distorte e irreali, allora anche le nostre reazioni all’ambiente saranno analogamente errate.”

(Maxwell Maltz, da "Psicocibernetica")

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