malattie di origine tecnogena

È lampante che la crescita di malattie degenerative è statisticamente correlata alla comparsa e allo sviluppo di nuove tecnologie alimentari come la conservazione, la raffinazione e ogni tipo di trattamento chimico. Tali alimenti non solo causano malattie, ma provocano anche una fortissima tossicodipendenza, l’attaccamento alla mangiatoia. I consumatori devono sentire il bisogno di dosi regolari (scusate, prodotti), costantemente, sempre. Niente di personale, solo business. Anche ora, quando quasi tutti i giovani, se li si confronta con quelli delle generazioni precedenti, soffrono di ogni sorta di malattie di origine prettamente tecnogena come la depressione, le allergie e altre, diventa abbastanza evidente il fatto che i figli per la prima volta vivranno meno dei loro genitori. Non serve confidare molto sulla medicina: anch’essa non sa cosa fare con le malattie tecnogene. O meglio, non vuole sapere cosa fare, perché la medicina e la farmacologia di oggi sono un business grande e freddo, e non associazioni di “bene-ficenza”. Chi ha bisogno di pazienti guariti? Cosa si può ancora prendere da essi? I pazienti devono essere costantemente malati, sempre, in ciò sta il senso di questo business. VZ

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