mercoledì 19 giugno 2019

Siamo tutti ipnotizzati in qualche modo


Siamo tutti ipnotizzati in qualche modo
Un essere umano agisce, sente e si comporta sempre in conformità con ciò che egli immagina essere vero riguardo a se stesso e al suo ambiente. Questa è una legge mentale fondamentale. Ad esempio, se a un buon soggetto ipnotizzato viene detto che si trova al Polo Nord, egli non soltanto tremerà e sembrerà aver freddo, ma il suo corpo reagirà proprio come se soffrisse il freddo, coprendosi di pelle d’oca. Gli stessi fenomeni si sono verificati su studenti universitari ben svegli ai quali era stato chiesto di immaginare di avere una mano immersa in acqua ghiacciata. Il termometro registrava un reale abbassamento di temperatura nella mano “sotto esperimento”. Dite ad un soggetto ipnotizzato che il vostro dito è un attizzatoio incandescente e rovente, e non solo egli farà una smorfia di dolore al vostro contatto, ma i suoi sistemi cardiovascolare e linfatico reagiranno proprio come se il vostro dito fosse realmente un attizzatoio incandescente e rovente, producendo infiammazione e talvolta persino vesciche sulla pelle. Allorché agli studenti, perfettamente svegli, fu suggerito di immaginare che la loro fronte scottasse, si poté registrare un reale aumento della temperatura epidermica. Non ci si deve meravigliare se l’arte delle immagini mentali sia stata talvolta associata, nel passato, alla magia. Abbiamo scoperto che i soggetti ipnotizzati sono capaci di fare cose sorprendenti solo se convinti che le parole degli ipnotizzatori sono affermazioni vere. Quando l’ipnotizzatore ha condotto il soggetto alla convinzione che le sue parole sono vere, allora il soggetto stesso si comporta diversamente, poiché egli pensa e crede diversamente. Quando il soggetto è convinto di essere sordo, si comporta come se in realtà lo fosse; quando si convince di essere insensibile al dolore, egli può sopportare un’operazione senza anestesia. Non è esagerato dire che ogni essere umano è, in certo grado, ipnotizzato, o da idee che egli ha accettato senza criticare dagli altri, o da idee che ha ripetuto a se stesso fino a convincersi che sono vere. Tali idee negative hanno sul comportamento lo stesso effetto che un ipnotizzatore di professione ottiene inculcando, nella mente di un soggetto ipnotizzato, idee negative. Lo sappiamo perfettamente: gli atteggiamenti mentali possono influenzare il meccanismo risanatore del corpo. I “placebo” o “pillole di zucchero” (capsule che contengono ingredienti inerti) hanno costituito a lungo un mistero per la scienza medica. Non contengono medicine di nessun genere che possano costituire una cura, tuttavia quando queste finte pillole vengono somministrate a un gruppo sotto controllo per provare l’efficienza di un nuovo ritrovato, tale gruppo quasi sempre mostra un certo miglioramento, molto spesso in misura uguale a quello che si verifica nei pazienti cui è stata effettivamente somministrata la vera medicina. Se si vuole che il trattamento sia efficiente, non si deve dire ai pazienti che tale trattamento è fittizio. Essi devono credere di ricevere una vera medicina che costituirà un efficace rimedio. Definire l’effetto dei placebo come semplicemente dovuto alla suggestione, non è una spiegazione. È più ragionevole concludere che, dopo aver ingerito la pillola, i pazienti si aspettano un miglioramento, si forma nella loro mente un’immagine-scopo di salute, e che il meccanismo creativo opera attraverso il meccanismo risanatore del corpo per arrivare allo scopo. Allo stesso modo, la sola spiegazione delle improvvise guarigioni di Lourdes, è che i processi naturali di risanamento del corpo, che operano normalmente lungo un certo arco di tempo per condurre alla guarigione, vengono in un certo modo accelerati sotto l’influsso di una profonda fede. Il sistema nervoso reagisce in conformità a quanto “voi” pensate o immaginate essere vero, e non può calcolare la differenza tra “esperienza immaginaria” ed esperienza “reale”: in ambedue i casi esso reagisce automaticamente ai dati comunicatigli dal cervello. L’inconscio è assolutamente impersonale, funziona come una macchina e non ha una sua volontà. Esso cerca sempre di reagire in modo appropriato alle vostre convinzioni e alle interpretazioni dell’ambiente. Si sforza di darvi sentimenti esatti, e di raggiungere i fini che vi prefiggete consciamente, operando sulla base dei dati che gli trasmettete sotto forma di idee, credenze, interpretazioni, opinioni. È il “pensiero cosciente” il fulcro del controllo della macchina dell’inconscio. Attraverso il pensiero cosciente, per quanto forse irrazionale e irrealistico, la macchina dell’inconscio ha elaborato le sue reazioni negative e inadeguate, ed è proprio attraverso la ragione che le reazioni automatiche possono essere cambiate. Dentro di voi, in questo istante, esiste la possibilità di fare cose che non avete mai sognato di fare, e questa possibilità diviene utilizzabile non appena cambiate le vostre opinioni e vi disipnotizzate da idee quali “non posso”, “non sono degno”, “non lo merito” o altre simili idee che limitano il vostro io. Voi agite e sentite, non in conformità al reale aspetto delle cose, ma secondo l’immagine che la vostra mente se ne è fatta. Voi avete alcune immagini mentali di voi stessi, del vostro mondo, della gente che vi circonda, e vi comportate come se pensaste che queste immagini, e non le cose che esse rappresentano, siano l’effettiva realtà e la verità. Ne consegue, dunque, che se le nostre idee e le immagini mentali che ci riguardano sono distorte e irreali, allora anche le nostre reazioni all’ambiente saranno analogamente errate.”

(Maxwell Maltz, da "Psicocibernetica")

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