venerdì 1 novembre 2019

Dall’altra parte dello specchio ...

Quello che egli vede nello specchio può piacergli o meno, ma comunque sia i suoi pensieri, per contenuto, coincidono con il riflesso e per ciò stesso rafforzano maggiormente la situazione esistente. Come risultato, nell’immagine comincia a prevalere tutto ciò che corrisponde al contenuto dell’immagine. Per questo i poveri rimangono poveri e i ricchi si arricchiscono sempre di più: tutti costoro guardano l’immagine del mondo e ognuno, a modo proprio, constata l’aspetto della realtà che lo circonda.

Questa realtà risucchia come un terreno paludoso. Una vecchietta che sta in fila per ritirare la pensione; una donna stanca, con le borse pesanti in mano, che rincasa nell’autobus pieno di gente; un malato che gira per i reparti ospedalieri… Con tutti i loro pensieri, tutti loro rimangono in questa buia realtà. E intanto qualcun altro si gode la vita: mare, yacht, viaggi, alberghi di lusso, ristoranti cari… tutto quello che si è sempre sognato. In ognuno di questi casi, indipendentemente dal carattere della situazione, ci si trova di fronte a una constatazione del fatto: «Così viviamo», anzi, più precisamente, viviamo così come pensiamo la nostra esistenza.

Lo specchio conferma e rafforza sempre di più il contenuto dell’immagine dei pensieri. Non serve nemmeno riportare le solite obiezioni della serie che le condizioni iniziali sono spesso diverse: uno nasce in povertà, l’altro nasce in mezzo alle ricchezze. Certo, il punto di partenza per molti versi determina il modo in cui comincia la constatazione dell’immagine della vita e il modo in cui essa si svilupperà in futuro, ma ciò non significa assolutamente che “il capitale iniziale” decide tutto. Ci sono un sacco di esempi di persone che, partendo da uno strato sociale inferiore, sono riuscite a raggiungere i livelli dell’alta società, nonché esempi contrari. Forse si tratta di rare eccezioni che confermano solo la regola? È vero, solo che se le eccezioni sono comunque possibili, significa che la regola non è così salda. Per quanto profonda sia la depressione in cui vi trovate in questo momento, sappiate che tutto può cambiare, tra l’altro in modo radicale.

Dall’altra parte dello specchio esistono delle varianti di sviluppo degli eventi che la ragione umana non è nemmeno in grado di sospettare. Ebbene, per innescare il meccanismo dell’intenzione esterna occorre realizzare il quinto principio speculare: occorre trasferire l’attenzione dal riflesso all’immagine. In altre parole, bisogna prendere il controllo dei pensieri, pensare non a quello che non si vuole e che si vuole evitare, ma a quello che si desidera e si ambisce raggiungere.

VZ
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__reality-transurfing-le-regole-dello-specchio-vadim-zeland-libro.php?pn=2812
 
 La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

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