Ripeto quello che vedo
L’uomo è più che altro abituato ad agire secondo la regola: “Ripeto quello che vedo”. Egli invia al mondo la sua visione e il mondo, come un’eco, gli rimanda indietro solo una sostanza svuotata di senso: «Non voglio che piova!» – «Che piova, che piova!»; «Non voglio studiare» – «Studiare, studiare»; «Non voglio lavorare» – «Lavorare, lavorare ». Come risultato, nella realtà si incarna il contenuto raffinato del modo di rapportarsi. Ci si può immaginare il monologo dello specchio, stanco di tutte queste assurdità: «Stai male. Ho capito, cosa ti serve per sentirti meglio? Non vuoi. Forse ti deciderai finalmente a spiegarmi esattamente quello che desideri?». «Non ti piace. Su, fammi sapere mio caro, cosa ti serve?». È tutto molto semplice. Bisogna cambiare il rapporto e trasformarlo da negativo a positivo.
Occorre fare un bell’inventario dei pensieri e togliere da lì tutte le negazioni: non soddisfazione, non desiderio, non accettazione, non approvazione, odio, mancanza di fiducia nel successo. Bisogna prendere tutta questa immondizia, metterla in un sacchetto e gettarla nella spazzatura. I vostri pensieri dovranno essere orientati solo su quello che volete e che vi piace fare. Soltanto allora lo specchio renderà un riflesso solo positivo. È necessario capire che questa nuova realtà favorevole non verrà formata subito. Servono pazienza e consapevolezza. Ora, però, non è come prima: voi non reagite ai fattori della realtà circostante ma prendete il comando di voi stessi e inviate intenzionalmente al mondo i vostri pensieri- forma. VZ
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Guarda caso mi sono imbattuta in questo post. È da un pò che ripeto " non ce la faccio più " in una situazione....e guarda caso la situazione è uguale. Grazie del promemoria
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