martedì 7 maggio 2019

Due schermi


Ebbene, miei cari, ci eravamo fermati su tre postulati:
◊ Sia nel sonno, sia nella realtà che si vede ad occhi aperti, voi dormite.
◊ Sia il sogno che la realtà sono il movimento di un fotogramma.
◊ Il movimento del fotogramma si può gestire, ma voi non lo fate.


Voi non gestite né i vostri stupidi sogni, né la vostra miserabile vita in primo luogo perché siete addormentati, e in secondo luogo perché non sapete che ciò è possibile. Iniziamo dalla cosa più semplice: cos’è il sonno. Vi ricordate che vi avevo detto che quando siete stati messi al mondo non vi hanno corredato del manuale d’uso di voi stessi? Ebbene, voi avete due schermi, uno interno e l’altro esterno. E in più avete l’attenzione. Essa è sempre o dentro o fuori, e molto raramente è nel centro. Ecco perché dormite sempre. Quando sprofondate nelle vostre riflessioni, la vostra attenzione è completamente immersa nello schermo interno. Potete non notare ciò che sta accadendo intorno a voi e agire in modo macchinale. E al contrario, quando la vostra attenzione è occupata da qualcosa di esterno, vi dimenticate di voi stessi e di nuovo potete agire in modo incontrollabile. Proprio questo è il sonno, uno stato incontrollabile in cui la vostra attenzione è im- mersa o nello schermo esterno o in quello interno. Permanendo in questo stato siete indifesi e incapaci di gestire voi stessi e ciò che vi sta accadendo. In questo senso, sonno e sogno non sono la stessa cosa. Il sonno è una condizione di anabiosi in cui vi trovate. Il sogno è ciò che sognate, o nello spazio dei sogni o nello spazio reale. La realtà e il sogno invece in sostanza sono la stessa cosa. Anche la realtà si sogna. La realtà è un sogno, e il sogno è una realtà. Perché, lo capirete presto. E adesso passiamo alle istruzioni. Per svegliarsi nel sonno o nella realtà bisogna distogliere l’attenzione dallo schermo esterno o interno e spostarla al centro della coscienza. Potete farlo facilmente. Fate schioccare le dita vicino al naso. Allora, dove eravate un secondo fa? Eravate con la testa tra le nuvole, lontano, nella vostra immaginazione, o forse eravate persi nell’ammirazione della mia meravigliosa persona? E allora? Dov’era incollata la vostra attenzione? A quale schermo? E adesso dov’è? Trovate il punto mediano tra gli schermi. Da questo punto potrete osservare al contempo sia i vostri pensieri, sia ciò che vi sta accadendo. Potrete vedere la realtà che vi circonda e voi stessi in questa realtà. Nulla vi impedisce di guardare entrambi gli schermi contemporaneamente. È una cosa che siete perfettamente in grado di fare. È solo che nessuno vi ha mai detto che è possibile, del resto voi stessi non avete mai riflettuto sul motivo per cui ne avreste bisogno. Gli adulti vi hanno dato degli ordini: guarda qui, ascoltami bene, fai quello che ti dico! E in questo modo vi hanno addestrato a fissare l’attenzione sullo schermo esterno. E quando qualcosa non funzionava, cadevate nella disperazione e rimanevate soli con i vostri tristi pensieri, e vi sentivate miseri, indifesi e infelici. E in questo modo vi siete addestrati da soli a guardare il vostro schermo interno, il vostro unico rifugio.


Col tempo la vostra attenzione si è abituata a restare incollata ora all’uno, ora all’altro schermo, senza fermarsi al centro, e alla fine avete completamente smesso di controllare l’attenzione col risultato che essa ormai non vi obbedisce e fluttua in modo arbitrario. Per questo cadete costantemente in uno stato di incoscienza. In un tale stato, non siete in grado di agire in modo efficace. Potreste venir ingannati, offesi, spaventati, derubati e persino picchiati, senza essere in grado di reagire in modo adeguato. Permanendo in questo stato vi troverete a lottare continuamente con complessi interni, a dipendere da circostanze esterne e a rincorrere la buona fortuna. Ma sapete chi rincorre la fortuna? I perdenti. I perdenti siete voi, perché, permanendo in uno stato di inconsapevolezza, la vostra efficienza non supera il 5-10%. Suvvia, miei piccoli infelici, non piangete. A tutto si può porre rimedio e ora vi dirò cosa fare.


Una passeggiata nel sogno Dunque, miei cari, nell’ultima lezione avete saputo che:
◊ Il sonno è uno stato di immersione dell’attenzione nello schermo.
◊ Dormire e non dormire è possibile sia nel sogno, sia nella realtà.
◊ Al fine di svegliarsi, è necessario spostare l’attenzione sul centro della co- scienza.


Il centro della coscienza è il punto di osservazione da cui potete vedere dove si trova in un determinato momento la vostra attenzione e di cosa si sta occupando. Allo stesso tempo potete vedere cosa sta succedendo intorno a voi e cosa state facendo voi stessi. Ed ora svegliatevi e chiedetevi: dove sono, cosa sto facendo, in cosa è sprofondata la mia attenzione? In questo momento vi siete risvegliati e vi trovate nel punto di consapevolezza. Eccomi, qui sono io e qui è la realtà circostante. Ne sono consapevole. Vedo me stesso e vedo la realtà.


È uno stato insolito per voi, miei preziosi amici. Esso appare solo di rado, occasionalmente, è come un lampo isolato, uno sprazzo, perché per tutto il resto del tempo siete immersi nello schermo interno o in quello esterno. Ora cercate di trattenervi in questo stato di consapevolezza per almeno un’ora e vedrete cosa accadrà. Sarà interessante. Consiglio di fare quest’operazione al mattino, dopo una bella dormita, quando vi sentite svegli e allegri. Se siete di cattivo umore e non state bene non val la pena di provarlo, non ne verrà fuori nulla di buono. Ebbene, entrate nel punto di consapevolezza, dicendovi: vedo me stesso e vedo la realtà. Datevi quest’impostazione, ditevi: oggi andrò a camminare in un sogno ad occhi aperti. Quindi uscite e andate dove volete, al lavoro, all’università, ovunque, permanendo in questo stato di lucidità. Per ottenere un maggior effetto sarebbe meglio andare in un posto dove nessuno vi conosce, in un centro commerciale o di divertimenti, per esempio. La vostra dovrà proprio essere una libera passeggiata nel sogno. Quando siete immersi in uno degli schermi non siete voi stessi, non siete in grado di gestire né voi stessi, né la situazione. Al contrario, qualsiasi situazione si tra- sforma in un sogno e finisce col possedervi. Ma cosa succede quando vi rendete conto di voi stessi? Succede che vi liberate, e a partire da questo momento il vostro sogno, non importa se esso sia nel sonno o nella realtà del quotidiano, diventa consapevole. Siete diventati padroni di voi stessi e, cosa più importante, avete acquisito la capacità di padroneggiare la situazione. Ma di questo vi parlerò dopo, ora provate a camminare e ad osservare. Facciamo un esempio: ecco che “avete attivato” la vostra consapevolezza e siete entrati in un negozio. Salutate, camminate per la sala, vi guardate intorno, magari chiedete qualcosa e osservate la reazione dei commessi. L’importante è che non vi addormentiate. Prima di parlare con qualcuno, assicuratevi di aver posizionato la vostra attenzione sul centro: vedo me stesso e vedo la realtà. Ebbene, scoprirete che le persone intorno a voi vi guardano con curiosità e per qualche motivo vi trattano manifestandovi una simpatia particolare, come prima non accadeva. Cosa è successo, allora? Le persone intorno a voi, a differenza di voi, stanno continuando a dormire.


La loro attenzione è dispersa in una certa situazione, esse sono trattenute e coinvolte dal loro scenario quotidiano, come in un film. I loro pensieri non sono chiari, le loro azioni sono inconsapevoli. Si può dire che esse vivono come i personaggi di un film. Invece voi, a differenza di quelli che vi stanno intorno, vi siete svegliati nel sogno, quasi foste fuoriusciti dallo schermo del cinema per entrare in sala. In qualsiasi momento potete uscire, così come potete rientrare nel film e passeggiare liberamente tra i personaggi, indipendentemente dalla sceneggiatura. Quando siete in questo stato, le persone vi percepiscono come delle creature aliene, non di questo mondo. Sentono vagamente che in voi c’è qualcosa di diverso ma non possono capire di cosa si tratti. Non preoccupatevi, loro non si rendono conto che vi stanno trattando con curiosità e simpatia. E voi però non fate vedere che sapete qualcosa che loro non sanno. Sapete da dove trae origine la simpatia che la gente prova per voi, specialmente le persone che non vi conoscono? Dal fatto che per loro voi siete come delle lucciole nel regno delle ombre. Quando vi trovate in uno stato di consapevolezza, la vostra energia scorre in un modo diverso. È una cosa che non si vede chiaramente, ma si percepisce inconsciamente. Quindi, camminando semplicemente nel sogno della realtà in corso, otterrete come minimo l’attenzione e la simpatia della gente che vi sta intorno. Potrete stringere amicizia con persone piacevoli, socializzare e passare il tempo in serenità. Ma questo è solo l’inizio. Siate bravi, imparate a muovere e spostare la realtà! Attenti però a non spostarvi troppo di testa! Ehi, tranquilli, ho solo scherzato! Non abbiate paura, miei adorati.

TAFTI

La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

Tafti La Sacerdotessa
Camminando dal vivo in un film

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

PREGHIERA DELLA PROSPERITÀ

(Da pronunciare comunque vada, ogni giorno, con forte determinazione, attivando sentimenti interiori di gioia, gratitudine anticipata e fe...