Alcuni credono che il destino si
trovi nelle mani del suo proprietario. Altri ritengono che esso sia
predeterminato. Altri ancora vanno più in là, considerando il destino
come una fatalità inviata all’uomo dall’alto
e condizionata dagli atti compiuti nelle sue
vite precedenti. Quale punto di vista è il più
vicino alla verità?
Tutti. Tutte queste posizioni sono
vere e addirittura paritarie. E come potrebbe essere altrimenti in un mondo
che è uno specchio? Chiunque, stando
in piedi di fronte ad esso, riceve la conferma
dell’immagine dei suoi pensieri.
Non ha senso chiedere allo specchio se
si è destinati a vedere il proprio volto
riflesso triste o felice. Da un lato, lì
si riflette ciò che è, dall’altro, si vede
ciò di sé che si desidera vedere.
Pertanto, la questione del destino è
una questione di scelta: se scegliere
un destino predeterminato o preferirne
uno libero.
Tutto dipende dalla vostra convinzione: otterrete
quello che scegliete.
Se una persona è convinta che il destino sia predestinato e
non ci sia possibilità di fuga da esso, finisce veramente per realizzarsi
un certo scenario prestabilito. Nello spazio delle varianti,
naturalmente, esiste anche un flusso separato, lungo il quale
si muoverà la barchetta della vita, lasciata in balia delle onde.
“Il predestinato”, dibattendosi nel suo infantilismo, alzerà allora
la testa con reverenza al cielo, da dove rotoleranno, come pigne,
i “colpi del destino”: «Oh, potere della Provvidenza! Oh, mano
destra del destino!». Questi colpi, però, “non erano scritti nel
suo albero genealogico”, mentre invece sulla sua fronte è ben
stampato che lui, da sciocco, si trova solo in balia dell’inconscio
e di un sogno del tutto insensato, cui si è condannato da solo.
Quando, però, l’uomo prende il comando della situazione,
la sua vita cessa di dipendere dalle circostanze. La sua barchetta
può essere orientata in qualsivoglia direzione e fatta deviare
da quel “destino” cui sembrava predestinata. È tutto molto
semplice: la vita è come un fiume. Se remate da soli, avete la
possibilità di scegliere la direzione che più vi aggrada, se invece
vi lasciate andare alla corrente, siete costretti a seguire il
corso del flusso in cui vi siete ritrovati. Se volete il karma, otterrete il karma. Se ritenete che il vostro destino dipenda da
alcune circostanze inesorabili o dagli errori delle vite passate,
non farete che realizzare la variante corrispondente. Del resto,
viene fatta la vostra volontà e voi siete i figli di Dio. Se invece
desiderate essere un Arbitro, perfetto: anche quest’opzione è
in vostro potere. Lo specchio duale concorda con tutto. L’unico
problema è sapere come trattare con lo specchio.
VZ Le mele cadono in cielo
La via del Transurfer -
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giovedì 15 agosto 2019
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