giovedì 15 agosto 2019

DESTINO?

Alcuni credono che il destino si trovi nelle mani del suo proprietario. Altri ritengono che esso sia predeterminato. Altri ancora vanno più in là, considerando il destino come una fatalità inviata all’uomo dall’alto e condizionata dagli atti compiuti nelle sue vite precedenti. Quale punto di vista è il più vicino alla verità? Tutti. Tutte queste posizioni sono vere e addirittura paritarie. E come  potrebbe essere altrimenti in un mondo che è uno specchio? Chiunque, stando in piedi di fronte ad esso, riceve la conferma dell’immagine dei suoi pensieri. Non ha senso chiedere allo specchio se si è destinati a vedere il proprio volto riflesso triste o felice. Da un lato, lì si riflette ciò che è, dall’altro, si vede ciò di sé che si desidera vedere. Pertanto, la questione del destino è una questione di scelta: se scegliere un destino predeterminato o preferirne uno libero.

Tutto dipende dalla vostra convinzione: otterrete quello che scegliete. Se una persona è convinta che il destino sia predestinato e non ci sia possibilità di fuga da esso, finisce veramente per realizzarsi un certo scenario prestabilito. Nello spazio delle varianti, naturalmente, esiste anche un flusso separato, lungo il quale si muoverà la barchetta della vita, lasciata in balia delle onde. “Il predestinato”, dibattendosi nel suo infantilismo, alzerà allora la testa con reverenza al cielo, da dove rotoleranno, come pigne, i “colpi del destino”: «Oh, potere della Provvidenza! Oh, mano destra del destino!». Questi colpi, però, “non erano scritti nel suo albero genealogico”, mentre invece sulla sua fronte è ben stampato che lui, da sciocco, si trova solo in balia dell’inconscio e di un sogno del tutto insensato, cui si è condannato da solo.

Quando, però, l’uomo prende il comando della situazione, la sua vita cessa di dipendere dalle circostanze. La sua barchetta può essere orientata in qualsivoglia direzione e fatta deviare da quel “destino” cui sembrava predestinata. È tutto molto semplice: la vita è come un fiume. Se remate da soli, avete la possibilità di scegliere la direzione che più vi aggrada, se invece vi lasciate andare alla corrente, siete costretti a seguire il corso del flusso in cui vi siete ritrovati. Se volete il karma, otterrete il karma. Se ritenete che il vostro destino dipenda da alcune circostanze inesorabili o dagli errori delle vite passate, non farete che realizzare la variante corrispondente. Del resto, viene fatta la vostra volontà e voi siete i figli di Dio. Se invece desiderate essere un Arbitro, perfetto: anche quest’opzione è in vostro potere. Lo specchio duale concorda con tutto. L’unico problema è sapere come trattare con lo specchio.

VZ  Le mele cadono in cielo

La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

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