Si sa che all’inizio si incomincia a bere per la gioia o per il
dolore, poi si trovano sempre più pretesti per continuare a farlo
e a un certo punto non servono nemmeno i pretesti: si instaura
semplicemente il desiderio di rivivere le emozioni già provate.
Spezzare il legame che unisce le abitudini alle emozioni e allo
stile di vita è molto difficile Se il legame si è profondamente
radicato e non potete immaginare la vostra vita senza quest’abitudine,
cercate almeno di non giocare al gioco “sto male e
mi stanno curando”, perché non porterebbe ad alcun risultato
ma vi complicherebbe solo la vita. Se con quest’abitudine si
può ancora vivere, cioè se non si sono oltrepassati i limiti, è
molto più ragionevole “mollare la situazione” e lasciarsi andare,
che non continuare una lotta che non serve a niente. Lasciarsi
andare al vizio, quanto meno, dovrebbe permettere di respirare
più liberamente e dare la possibilità di passare a quelle linee
dove l’abitudine esiste in versione più moderata.
Se siete sicuri che il vizio che avete vi sta rovinando fortemente
la vita, è molto probabile che riusciate ad avere un’intenzione
pura. In questo caso, la prima cosa da fare, sarà spezzare
i legami con le esperienze emotive vissute e con il precedente
stile di vita, cioè eliminare ogni pretesto di sorta.
I pretesti si possono eliminare progressivamente, uno dopo l’altro.
Se per esempio prima avevate l’abitudine di “fumarvi” una
sigaretta per ogni problema che dovevate risolvere, provate a sostituire
quest’abitudine con il metodo dell’estinzione o dell’affossamento
del pendolo-problema. Se la fine della giornata di lavoro
veniva prima sempre accompagnata da una bella fumata, provate
ora a sostituire la fumata con una bella mangiata del vostro cibo preferito. Se prima socializzavate con i vostri amici fumatori attraverso
il rituale della sigaretta, sfoggiate ora, in compagnia, la vostra
invidiabile rinuncia al fumo. Se prima di andare a letto eravate
abituati alla sigarettina di rito, fate finta di esservene dimenticati.
Quando il legame tra abitudine e stile di vita verrà eliminato,
l’abitudine non avrà più un terreno su cui reggersi e sarà allora
che potrete dirvi tranquillamente: “Ho rinunciato a questo
vizio”, non: “Me ne sono liberato”, ma proprio: “Ho rinunciato”,
intenzionalmente. Ebbene, arrivati a questo punto, però,
vi attenderanno due trappole: la prima trappola è costituita dai
pensieri sul fatto che avete rinunciato al vizio. Questo processo,
infatti, non è passato con indifferenza, ve lo ricordate bene, ne
parlate in giro, ci pensate e, facendo ciò, emettete energia alla
frequenza dell’abitudine. Qualsivoglia pensiero sul vizio coincide,
per frequenza, col vizio, per questo sarà molto difficile spezzare
il filo del pendolo e mantenersi saldi sulla nuova linea della vita.
La seconda trappola è fare dell’atto di smettere un evento.
Se comunque vi dispiace lasciare il vostro vizio, l’evento avrà le
forme di un dramma. Se invece siete contenti di averla avuta
vinta sull’abitudine, l’evento sarà intriso di entusiasmo. Qualsivoglia
emozione nata in proposito, però, crea un potenziale
superfluo che le forze equilibratrici cercheranno di eliminare.
Ormai sapete bene come.
L’unica via giusta da seguire è quella di dimenticare tutto
senza pena e senza gioia, come se fosse accaduto nulla. Nessuna
importanza, nessun pensiero, nessuna emozione e quindi
nessuna emissione: in questo modo finirete per scivolare letteralmente
giù dalla linea viziosa, e ciò in virtù del fatto che non
corrisponderete più ai suoi parametri. Qui sta tutto il segreto.
Ma se smettere di pensare a un’abitudine non riesce facilmente,
occorrerà allora averne un’altra e ciò significa che bisognerà
dirigere la bandierina dell’attenzione verso un altro pendolo,
cercare un’alternativa. Per esempio, ci si può prefiggere lo scopo
di migliorare il proprio stato di salute e aumentare il proprio
potenziale energetico. Com’è noto, le cattive abitudini tolgono sia salute che energia, per questo fanno fatica a convivere con
un fine prefisso. Provate a dirvi: “Ora non fumo più ma mi occupo
del perfezionamento del mio corpo fisico ed energetico”.
L’attenzione in questo modo verrà diretta dalla parte opposta.
La stessa cosa succede con le melodie: ci si può sbarazzare definitivamente
di una melodia che risuona ostinatamente in testa
solo rimpiazzandola con un’altra. Non appena riuscirete a reindirizzare
l’attenzione, l’abitudine cesserà di preoccuparvi.
VZ transurfing VIVO
La via del Transurfer -
https://faregruppo.blogspot.it
Programma di aiuto per superare dipendenze e cattive abitudini
Questo programma rappresenta un potente strumento per la
rimozione delle dipendenze dall'alcol o droghe.
Alla base del programma si sono gli studi di due scienziati americani: Eugine Peniston e dr.Paul Kulkosky (South Colorado University). Avevano curato, per due anni, diverse persone con le dipendenze, alternando la stimolazione con i ritmi alfa e theta. La cura è risultata molto efficace.
E quindi, anche questo programma rappresenta una stimolazione audio che adopera determinati ritmi alfa e theta che normalmente sono repressi nelle persone che dipendono dall'alcol o dalle droghe.
Il programma ripristina il normale funzionamento del cervello, toglie la depressione legata alle dipendenze, abbassa la voglia di drogarsi o di bere.
Con aiuto di questo programma è possibile abbandonate completamente una cattiva abitudine nel corso di alcuni mesi.
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